MONTEBELLUNA (TV) – Si avvicina la fine dell’anno ed è tempo di consuntivi. Abbiamo parlato con Guido Di Guida, presidente di FederScherma Veneto, del 2018 che andrà a concludersi tra qualche giorno.
Presidente, un voto al 2018 del movimento schermistico veneto?
La perfezione non è di questo mondo, ma credo che il 2018 sia stato magnifico e quindi gli darei un bel 9. Abbiamo ospitato eventi di livello assoluto, i nostri atleti si sono fatti valere su tutti i palcoscenici, dagli interregionali ai mondiali, e il movimento e in continua ascesa.
Procedendo con ordine, parliamo delle gare?
Il cuore pulsante della scherma italiana e internazionale è stato, a livello giovanile, il Veneto e Verona in particolare. La città di Romeo e Giulietta ha ospitato prima i Campionati del Mondo Cadetti e Giovani che sono stati un successo organizzativo per il quale abbiamo ricevuto ringraziamenti e attestazioni di stima da tutto il mondo, e successivamente le Finali Nazionali Cadetti e Giovani con l’assegnazione dei titoli tricolore.
A livello assoluto il Trofeo Luxardo di sciabola a Padova quest’anno è stato indimenticabile per la qualità degli interpreti in pedana. Questi tre eventi rappresentano solamente la ciliegina su una ricchissima torta che ha visto Caorle ospitare la seconda prova di Qualificazione ai Campionati Italiani Assoluti, Zevio la prova zonale di fioretto e sciabola e Adria i Campionati Italiani a squadre. In questa prima parte di stagione 2018/2019 Belluno, a pochi giorni dal disastro ambientale che ha colpito una vasta parte del territorio montano e pedemontano, è stata il teatro dei Campionati Italiani U23 e, dieci giorni fa, Treviso ha organizzato con successo la prima prova del Trofeo Kinder di fioretto.
Qual è la ricaduta di tutti questi eventi sul territorio?
Per rispondere alla domanda vorrei partire dalla filosofia alla quale come Comitato ci ispiriamo. Noi pensiamo che l’obiettivo primario debba essere quello di organizzare sul territorio regionale quante più gare possibili, di tutti i livelli, per permettere a tutti i ragazzi di divertirsi e di fare attività senza dover pesare da un punto di vista economico sulle famiglie. Avere tante gare permette ai giovani e ai meno giovani schermitori di divertirsi, di crescere e di confrontarsi, consentendo così alle società di mantenere e spesso di accrescere il numero degli iscritti. Nel 2018 delle 30 società venete ben 21 hanno organizzato almeno una gara, questa per noi è la soddisfazione più grande.
Si è conclusa l’esperienza della Scherma nei Luoghi della Grande Guerra. Un bilancio?
Il bilancio è assolutamente positivo ed è per me motivo di soddisfazione perché fu una mia idea alcuni anni fa. Solamente nell’ultima edizione, disputata a Padova, ci sono stati più di 400 atleti in gara ma soprattutto mi fa piacere sottolineare come nelle quattro edizioni siamo riusciti ad abbinare alla scherma anche elementi di cultura e di storia attraverso mostre, eventi, concerti.
Il successo è stato tale per cui dall’anno prossimo nello stesso periodo dell’anno ci sarà una nuova serie di gare, denominata Nelle Terre di San Marco che ogni anno a rotazione nelle provincie venete vedrà in pedana tutte e tre le armi Under 14.
Il Veneto è una delle poche regioni in cui si praticano ad alto livello tutte e tre le armi.
Siamo fortunati perché le nostre 30 sale sono diffuse capillarmente sul territorio e quindi c’è grande diffusione del nostro sport, non solo nelle città ma anche nei piccoli centri. Storicamente il Veneto ha avuto tre grandi scuole, quella di sciabola con il Maestro Ryszard Zub, quella del fioretto con Livio Di Rosa e quella della spada con Ettore Geslao. Molti dei loro allievi, dopo aver ottenuto grandi risultati, hanno intrapreso la carriera magistrale, molto spesso proprio qui in Veneto. La conseguenza è che ora stiamo assistendo alla nascita della seconda generazione di talenti, quella degli allievi dei campioni.
Qualche nome?
Il primo non può che essere quello di Martina Favaretto che a diciassette anni sta facendo delle cose che hanno pochi eguali nella storia del nostro sport, ma più in generale tutto il settore del fioretto è in salute con Erica Cipressa, Elisabetta Bianchin, Martina Sinigalia, Claudia Borella. La spada sta facendo crescere giovani talenti, penso a Eleonora De Marchi e Beatrice Cagnin, e anche la sciabola – mi viene in mente Beatrice Dalla Vecchia, anche se ora si è trasferita a Napoli – continua a sfornare atleti di livello. Sono certo che tanti ne emergeranno nel prossimo futuro perché, ad esempio, al Trofeo Kinder di Treviso gli schermidori veneti hanno conquistato 2 ori, 2 argenti e 6 bronzi, oltre il 25% del totale delle medaglie.
Quali gli obiettivi per il 2019?
Il Comitato deve continuare a sostenere il movimento e lo fa con gli strumenti che gli sono propri, quindi nel 2019 partirà un Corso per Istruttori Regionali per continuare a far crescere la classe magistrale, organizzeremo un Corso per Arbitri, mentre già è iniziato quello per Tecnici delle Armi, tutte figure fondamentali per poter garantire figure che aiutino atleti e società a crescere.
Approfitto di questa chiacchierata per fare a tutti i migliori auguri per le imminenti festività e per un magnifico 2019.