Storie di medaglie paralimpiche – Il bronzo delle fiorettiste, la scherma è uno sport di squadra…

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Fiorettiste bronzo a squadre

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Storie di medaglie paralimpiche – Il bronzo delle fiorettiste, la scherma è uno sport di squadra…

Un saggio delle pedane nostre dice che la scherma è uno sport di squadra in cui si fanno gare individuali. È definizione complessa, raffinata, vera come poche. Che diventa persino metafora della vita a volerla mettere un po’ sul filosofico. E però qui giochiamo semplice, lasciando che la scherma, come sempre, faccia da sé. Ci basta!

La Parigi dei Giochi Paralimpici regala un bronzo ricco più di quanto una medaglia valga di per sé. Sì, perché nel terzo posto delle fiorettiste azzurre c’è un legame che sfugge a una stoccata, a un match, a una gara. È il sentimento autentico, speciale, che unisce quattro ragazze con attorno uno staff che adorano e alle spalle un percorso di cui andar fiere.

Bebe è la stella, Loredana la “mamma”, Andreea la certezza. Insieme erano andate sul podio nelle ultime due Paralimpiadi e oggi “ricominciano da tre” in quattro, insieme a Rossana, la “prof”, che non è specialista del fioretto e però in questa squadra tutta cuore, grinta e amicizia ci sta benissimo e non a caso dirà, da brava docente, che in questa giornata ha imparato un sacco di cose.

Da Rio a Tokyo e fino a Parigi. Giro del mondo completato con un bronzo di carattere e classe, conquistato dominando gli Stati Uniti, sfiorando – ma proprio di “tanto così” – il colpaccio contro la corazzata Cina, e infine battendo Hong Kong con la forza d’un gruppo che dà l’essenza non soltanto di come si tiri in una gara a squadre, ma di cosa sia la scherma.

È tutta loro, la notte di Parigi. Di Bebe e Lory che si premiano a vicenda, di Andreea e Rossana che si lasciano stringere forte in un abbraccio che va oltre il risultato, perché sancisce come questo, in cui governano le gare individuali, sia davvero un meraviglioso sport di squadra. Eh sì, quel saggio lì aveva proprio ragione…

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