La scherma paralimpica a scuola – Andrea Jacquier e Amelio Castro hanno incontrato oltre 500 studenti dell’Istituto Paritario Gesù-Maria di Roma

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La scherma paralimpica a scuola – Andrea Jacquier e Amelio Castro hanno incontrato oltre 500 studenti dell’Istituto Paritario Gesù-Maria di Roma

ROMA – La scherma paralimpica a scuola, in un confronto denso d’emozioni, empatia e storie di vita raccontate partendo dalle pedane dell’agonismo e dei valori. Gli atleti Andrea Jacquier e Amelio Castro hanno incontrato questa mattina oltre 500 studenti dell’Istituto Paritario Gesù-Maria di Roma nell’ambito delle iniziative organizzate dal complesso scolastico per la settimana dedicata all’inclusione e alla disabilità. La Federazione Italiana Scherma ha infatti accolto l’invito e la volontà della Direzione (per la primaria la professoressa Anna Maria Tecce, per media e liceo il professor Rocco De Maria) e del corpo docenti che hanno inteso ospitare i due schermidori paralimpici per dar modo agli studenti di ascoltare le loro testimonianze, di venire a contatto con il proprio vissuto, umano e sportivo.

Due ore intense, di emotività e sorrisi: Andrea Jacquier e Amelio Castro sono stati accompagnati sul palco dai rispettivi maestri, Antongiulio Stella e Daniele Pantoni, che hanno a propria volta arricchito il dibattito d’importanti messaggi per i giovani, svelando aneddoti e curiosità sui loro allievi. Circa 350 alunni della scuola primaria e della media, e poi 160 ragazzi del liceo, hanno incalzato con le loro domande i due atleti, mostratisi talentuosi e brillanti sul palco dell’Auditorium d’istituto non meno di come lo sono in pedana.

Andrea, portacolori delle Fiamme Oro e tra i giovani emergenti della Nazionale azzurra paralimpica, è partito dall’incidente in scooter che l’ha costretto in carrozzina, ripercorrendo senza filtri i mesi della riabilitazione, l’incontro contro la scherma “che mi ha restituito una gran voglia di vivere e mi ha fatto conoscere persone fantastiche”, il feeling speciale con il maestro Stella (“un fratello maggiore, sempre al mio fianco come la mia famiglia”), fino ad arrivare a un primo grande sogno agonistico coronato di recente con la vittoria in Coppa del Mondo a Pisa lo scorso novembre “provando l’emozione unica di sentire suonare, per me, le note dell’Inno di Mameli”.

Applausi scroscianti, dagli studenti, per Andrea e anche per Amelio, il cui racconto è iniziato dalla sua Colombia, dove in pochi anni prima perse la madre e poi – parole sue – “ho dovuto mettere le mie gambe a riposo”, senza però mai mollare, innamorandosi della scherma e trovando nel maestro Pantoni un riferimento tecnico e umano. “È il mio Profe, Daniele, ha fatto e fa ogni giorno tantissimo per me. Grazie a lui, alle Fiamme Oro che mi hanno accolto nella palestra di Tor di Quinto, alla Federazione Italiana Scherma e a tante persone che mi hanno aiutato, sono riuscito a coronare il sogno di arrivare, con il Team Rifugiati, ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Ma non voglio fermarmi qui, ora desideri e obiettivi sono su Los Angeles 2028”, ha detto Castro in un botta e risposta con gli alunni tra fede, coraggio e ironia coinvolgente.

Gran finale tra complimenti, foto e autografi. Atleti e maestri hanno ricevuto una sfilza di ringraziamenti per il valore dei messaggi trasmessi, eppure, come sempre quando la scherma entra a scuola, anche i relatori ne sono usciti (molto) arricchiti.

(nelle foto atleti e tecnici insieme ai docenti dell’Istituto)

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