“In guardia”. Amelio Castro Grueso vive così da sempre. In guardia come chi è ancora ragazzino quando perde la madre. In guardia come chi a vent’anni, dopo un incidente, perde pure l’uso delle gambe. In guardia come chi però non perde mai la speranza affrontando la tempesta senza rassegnarsi né “rovinarsi”.
Colombiano classe 1992, innamoratosi della scherma in carrozzina nel 2017, s’era ripromesso di scrivere un libro per condividere la sua storia. Poi s’è detto: “Sì, d’accordo. Racconterò le difficoltà che ho avuto e come le ho superate. Ma perché la gente dovrebbe leggerlo?”. Non bastava, secondo lui. E così d’improvviso (mentre gli si chiedeva di aspettare…) è arrivato in Italia, a Roma, e s’è messo ad allenarsi duramente per coronare un sogno di sport e di vita: “Se vincerò una medaglia alle Paralimpiadi allora sono certo che questa storia arriverà a tanti. E magari sarà un esempio, per ispirare gli altri a non mollare”, ha raccontato qualche giorno fa al TG1, presentato come un “possibile partecipante ai Giochi di Parigi 2024 da componente della Squadra Paralimpica dei Rifugiati”.
Quella possibilità ora è diventata una certezza. Amelio Castro Grueso, schermidore in carrozzina tesserato con le Fiamme Oro Roma, specialista della spada categoria B, parteciperà ai Giochi Paralimpici nel più grande team paralimpico di Rifugiati di sempre.
Un percorso che si corona, o forse – meglio, molto meglio – un destino che si compie in una storia d’umanità profonda, tenacia impareggiabile, solidarietà, dignità, Fede cristiana e passione autentica che supera ogni ostacolo pur di fare d’un desiderio la realtà. Una storia (molto) italiana perché da settembre 2022 Amelio Castro Grueso si allena presso il centro sportivo di Tor di Quinto, con le Fiamme Oro. Il suo maestro è Daniele Pantoni, che per lui è “il Profe”, conosciuto nel 2018 a Cali, casualmente, come sempre come quando il destino si prende la scena, in occasione di una tappa di Coppa del Mondo di scherma olimpica. Una lezione, una richiesta, un obiettivo d’arrivare presto in Italia per lavorare con lui frenato dal Covid, che ha solo ritardato ma non fermato l’ambizione di Amelio. A Roma, ottenuto lo status di Rifugiato per Protezione Internazionale, ha cominciato a credere davvero che quel sogno stesse per farsi espressione: la vittoria a San Lazzaro di Savena lo scorso maggio, nella gara di spada maschile categoria B dei Tricolori Paralimpici, ha rappresentato una delle ultime tappe prima dell’investitura arrivata dal Comitato Paralimpico Internazionale.
Ce l’ha fatta davvero Amelio Castro Grueso, al quale vanno i complimenti del Presidente federale Paolo Azzi e di tutti gli amici della scherma italiana che in questi anni ne hanno apprezzato la simpatia e la straordinaria umanità oltre che l’indiscusso valore sportivo. Sarà ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024, va da sé, per dare la caccia a una medaglia. E però quella storia da libro, adesso sì, Amelio può cominciare già a scriverla. Ed è certo che in tanti la leggeranno…