In quest’abbraccio c’è il presente, c’è il futuro e c’è la scherma. Tutt’insieme. Ci sono due fiorettisti che insieme non “fanno” – sommando l’età di ciascuno – neppure 45 anni, ché Tommaso Marini ne ha 23, mentre Filippo Macchi deve ancora compierne 22. Sono “figli dei Duemila”, i ragazzi che più di tutti, tra quel “restate a casa” di marzo 2020 che pare lontano un secolo e la ripresa lenta e tra mille ansie di dodici mesi dopo hanno perso (almeno) uno dei propri migliori anni. Sarà (pure) per questo che adesso fremono per riprendersi tutto.
Sono il presente, perché Pippo è campione d’Europa in carica, e Tommy oggi a Milano è salito sul tetto del mondo, vincendo l’oro iridato. Sono il futuro, perché chissà quanti altri Mondiali ancora potranno tirare nelle loro carriere. E sono la scherma, perché in quest’abbraccio, accompagnato dall’applauso scrosciante ed emozionato del pubblico del MiCo, c’è la sintesi che il loro sport rappresenta: in pedana, in un ottavo di finale che fa male da morire solo a guardare il tabellone, se le suonano di santa ragione, e però rispettandosi, non smettendo di volersi bene, come quest’istantanea conclusiva racconta meglio d’ogni parola d’impulso o ricercata.
Tommaso vince il match, poi vincerà pure il Mondiale. Filippo continuerà la sua gara da spettatore, per un po’ pure da commentatore, tifando per il suo amico ch’è stato acerrimo avversario fino all’ultima stoccata. E insieme, adesso, si preparano a tornare in gara per rappresentare l’Italia nella Squadra azzurra del CT Stefano Cerioni, con i loro capitani, Daniele Garozzo e Alessio Foconi, campioni e “modelli” che per tutti e due sono esempi preziosi. È come se ci fossero anche loro in quest’abbraccio che racchiude tutto…
(foto Bizzi)
