Storie di Iksan – Edo, quattro mesi con la forza dei Campioni: “Ho rischiato di non essere al Mondiale, e invece…”

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Storie di Iksan – Edo, quattro mesi con la forza dei Campioni: “Ho rischiato di non essere al Mondiale, e invece…”

«Eccola qua la medaglia… ‘n artro bronzo». Edo sorride, come sempre. E però forse stavolta più del solito. Ché lo sa anche lui che, d’accordo, oggi è di bronzo come l’anno scorso e come l’anno prima, ma quella stessa medaglia, stasera, porta con sé sensazioni ed emozioni speciali. Sì, per certi versi d’intensità persino più forte di Parigi 2024, la sua prima volta sul podio alle Paralimpiadi, e di Terni 2023, un Mondiale in casa – il primo giorno – davanti a tanta gente. Perché dietro c’è un’altra storia…

Un passo indietro, per capirlo. A spasso nel tempo fino a una primavera fa. A un forfait in Coppa del Mondo a Eger, e a quella voce che si rincorreva discreta ma incessante. “Dov’è Edo?”. E da lì una risposta dopo l’altra. Diverse di volta in volta. “Edo è in ospedale”. “Edo si è operato”. “Edo sta meglio”. “Edo ricomincia”.

Al Mondiale d’Iksan mancavano quattro mesi, quand’è cominciato questo calvario senza certezze. Per gli altri, almeno. Perché Edo di saltare la trasferta in Corea non voleva saperne. «Certo, ero un po’ giù di morale, però ho avuto al mio fianco tante persone straordinarie, che mi hanno aiutato tantissimo a tornare in fretta. Rischiavo di non farcela, eppure la voglia di rientrare, da protagonista, era troppa», ricorda e sorride, come sempre ma pure più del solito.

Da maggio a oggi, tutti per uno ed Edo per tutti. Con l’unico obiettivo d’esserci e restare lì, tra i più forti del mondo. Così, in mezzo a tre bandiere cinesi, stasera sul podio iridato della sciabola categoria A ce n’è anche una italiana. «Dai, diciamo che nonostante tutto a questo Mondiale sono arrivato… benino. Ho trovato avversari fortissimi, che sarebbero stati tali anche se fossi stato al massimo. Confermarsi non è mai semplice, in una gara in cui diversi campioni non sono andati a medaglia».

Sì, altri campioni. Lui invece c’è, su quel podio. Col sorriso di sempre e un’altra – l’ennesima – storia di cuore e coraggio di cui andar orgoglioso. Sarà pure «‘n artro bronzo», ma quanto luccica, Edo…

(foto Bizzi)

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