STOCCATE OLIMPICHE/1. DAL MAESTRO CONTE NEL 1900 ALLA PRIMA VOLTA DEL “MITO” NEDO NADI

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STOCCATE OLIMPICHE/1. DAL MAESTRO CONTE NEL 1900 ALLA PRIMA VOLTA DEL “MITO” NEDO NADI

ROMA – Fu un “colpo da maestro”. La prima medaglia d’oro olimpica dell’Italia nella scherma è storia d’oltre un secolo fa. Giochi di Parigi, nel 1900. Protagonista Antonio Conte, laziale di Minturno classe 1867, che trionfò nella gara di sciabola per maestri d’armi, come da dicitura esatta consegnata agli archivi. Fu doppietta italiana, quella volta, nella Capitale francese: l’argento andò infatti a Italo Santelli, spezzino che al tempo lavorava in Ungheria.

 

Sono loro i pionieri della tradizione schermistica azzurra alle Olimpiadi, che conta oggi, all’alba dei Giochi di Tokyo 2020, ben 125 medaglie, di cui 49 d’oro. Sono 43 invece quelle d’argento, la seconda delle quali arrivò a Londra 1908, nella sciabola a squadre. Gli artefici dell’epoca furono Abelardo Olivier, Marcello Bertinetti, Sante Ceccherini, Riccardo Nowak, Alessandro Pirzio Biroli e Luigi Pinelli, a propria volta “antenati” di tante imprese del team Italia nelle prove per Nazioni.

 

Quattro anni dopo nacque il “mito” di Nedo Nadi. Edizione di Stoccolma 1912: lo schermidore livornese, allora 18enne, conquistò la medaglia d’oro nel fioretto individuale. Nell’Olimpiade svedese, Nadi fu il più giovane vincitore e scrisse la prima pagina d’un libro di storia olimpica che avrebbe poi raccontato altri cinque trionfi. Quella prima affermazione arrivò con una doppietta italiana: l’argento nel fioretto individuale fu infatti del palermitano Pietro Speciale, per il quale l’appuntamento più ambito con il destino si sarebbe materializzato otto anni dopo ad Aversa, da compagno di squadra proprio del “mitico” Nedo.

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