Roma, 9 aprile 2002 – Molto probabilmente il Comitato Olimpico Internazionale non ratificherà la risoluzione adottata dalla FIE (Federazione Internazionale di Scherma) secondo cui le gare di fioretto femminile a squadre e le gare di sciabola maschile a squadre sarebbero state escluse dal programma olimpico di Atene 2004, per fare posto all’inserimento della sciabola femminile.
Da autorevoli fonti del CIO si sono appresi questo pomeriggio anche i motivi alla base della probabile decisione che in pratica sconfesserebbe quella della FIE. Premesso che era stato chiesto al CIO l’inserimento olimpico della sciabola femminile (già presente a livello di Mondiali), Losanna si era detta favorevole a patto che ad Atene 2004 la scherma non superasse comunque le dieci prove totali.
Così la FIE al Congresso tenuto a L’Havana nel dicembre scorso aveva scelto la strada delle squadre miste, mantenendo cioè le sei prove individuali (fioretto, spada e sciabola maschili e femminili) alle quali venivano aggiunte tre gare a squadre miste (due uomini + due donne) per le tre armi e infine una decima prova a staffetta. Il CIO dette l’assenso a questa soluzione ammonendo però la FIE che non avrebbe permesso che tale innovazione giungesse ad Atene 2004 senza un’adeguata sperimentazione. Cosicché la FIE decise che le prove miste e la staffetta fossero subito aggiunte al programma dei Mondiali di Lisbona (seconda metà del prossimo agosto).
Ad Antalya la FIE ha però ribaltato la decisione presa a Cuba spiegando che gli organizzatori dei Mondiali portoghesi non erano in condizioni di allargare il programma dei Campionati, pertanto la sperimentazione non sarebbe stata possibile. Così la FIE è arrivata alla contestatissima decisione di inserire la sciabola femminile a scapito del fioretto donne a squadre e della sciabola uomini a squadre,
Negli ambienti competenti del CIO non si è nascosta una certa irritazione verso questa decisione che, fra l’altro, è stata molto criticata dai media di mezza Europa. Losanna si sta ora indirizzando verso una soluzione molto logica del problema: se la FIE non può fare la sperimentazione delle nuove formule, il programma della scherma ad Atene 2004 resterà invariato rispetto a Sydney 2000. I dirigenti del Castello di Vidy infatti avevano condizionato il “via libera” alla FIE solo dopo aver valutato gli esiti della sperimentazione di Lisbona, mancando la quale il CIO negherà quasi certamente l’assenso a qualunque mutamento del programma olimpico della scherma. E anche il “dream team” sarà salvo.
Va detto che una linea di azione identica a quella cui si è indirizzato il CIO, era stata decisa autonomamente anche dalla Federazione Italiana Scherma. Questa mattina, appena rientrato da Antalya, il presidente federale Antonio Di Blasi si era messo in contatto con il CF, con i tre Commissari d’Arma e con Diana Bianchedi che è anche vice presidente del CONI, per ribadire che mancando la sperimentazione non si poteva cambiare il programma olimpico. E pare proprio che l’opinione del CIO sia perfettamente coincidente.
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