PISA – La sala gremita del Club Scherma Pisa “Antonio Di Ciolo” ha tenuto a battesimo ieri il secondo capitolo della collana della scuola Di Ciolo. Il ritrovamento degli appunti del maestro Antonio ha rappresentato infatti l’occasione per produrre una serie di testi che ne descrivano la storia e le peculiarità.
Scritto da due grandi esperti quali il maestro Enrico Di Ciolo – figlio del caposcuola – e il professor Guido Brunetti, il secondo volume della collana “Il Laboratorio Di Ciolo” (Campano Edizioni) tratta la metodologia dell’insegnamento, la sfera delle materie che servono a produrre formazione, dunque psicologia e pedagogia ma anche le tecniche didattiche, le teorie sulla comunicazione. In quelle pagine, insomma, vi è la descrizione di ciò che in una palestra si fa affinché gli allievi imparino senza bisogno d’insegnare.
Con gli autori Enrico Di Ciolo e Guido Brunetti, alla presentazione, moderata da Luca Magni, ha partecipato il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi, che firma anche la prefazione. “Leggere un libro sulla metodologia di lavoro del maestro Antonio Di Ciolo significa immergersi nella storia della scherma, eppure racchiude in sé anche tanto presente e non meno futuro sull’insegnamento del nostro sport. Visionario come pochi, caposcuola, punto di riferimento imprescindibile della classe magistrale italiana, il maestro Antonio Di Ciolo continua a essere anche dopo la sua scomparsa un faro per tutto il movimento schermistico nazionale e internazionale. Ricordo con affetto la sua ospitalità, tutte le volte che avevo l’onore di allenarmi nella sua sala, di tirare con i suoi allievi e viverlo da vicino. Un legame profondo, per me. Indissolubile”, le parole del Presidente federale Paolo Azzi.
