Atene – Il fioretto maschile azzurro ci regala altre due medaglie. Dopo la sciabola d’oro di Aldo Montano arriva per la scherma italiana l’argento di Salvatore Sanzo e il bronzo di Andrea Cassarà. Certo, come ha detto il CT Andrea Magro: «Quando due tuoi fiorettisti entrano nei quattro, è naturale pensare all’oro, ma la nostra cultura è anche quella del secondo e del terzo posto. D’altra parte se Salvatore Sanzo fosse stato al cento per cento avrebbe sicuramente conquistato l’oro, ma – insieme a Simone Vanni – è appena uscito da una grave infezione virale che li ha costretti entrambi ad assumere antibiotici per molti giorni. Abbiamo preferito mantenere la riservatezza su questo fatto per non turbare la vigilia dei ragazzi, adesso però possiamo dirlo».
Salvatore Sanzo invece nelle prime dichiarazioni a caldo non ha chiamato in causa il suo pur grave, recente malanno, ha invece criticato apertamente l´operato del presidente di giuria l´ungherese Hidasi: «Debbo recriminare per l’arbitraggio: sono stati commessi ai miei danni almeno due-tre errori. Chi capisce di scherma li ha visti bene. Ho vinto la medaglia d´argento, lo considero un buon argento però ho 28 anni e non so se avrò in futuro ancora una chance per vincere un’Olimpiade. Sin qui nella mia carriera ho vinto tutto tranne la medaglia d´oro olimpica».
Più pacato il commento del CT Andrea Magro: «Sanzo ha controllato con giudizio le proprie energie, ha attaccato molto bene all’inizio poi ha scelto una tattica più attendista. È un grande campione e anche un ragazzo molto intelligente, Il suo è stato un epilogo amaro e ha reagito con amarezza, ha espresso la sua opinione sull’arbitraggio. È maggiorenne e può farlo tranquillamente. Lo ripeto: se fosse stato al cento per cento avrebbe certamente vinto l’oro. Onore anche a Simone Vanni che si trovava nelle stesse precarie condizioni fisiche di Sanzo e ha raggiunto un ottimo quinto posto».
Andrea Cassarà a 20 anni in una sola stagione ha conquistato un bronzo ai Mondiali e un bronzo alle Olimpiadi: «Sono contentissimo. È stato un bellissimo anno. Poi magari avrò modo di reciriminare un po’ per non aver conquistato una medaglia più pregiata, ma ora penso alla gara a squadre dato che ci è rimasto un piccolo nodo in gola che vogliamo sciogliere».
Cassarà ha perduto in semifinale con Brice Guyart – 23 anni,un oro olimpico a squadre, due bronzi individuali mondiali. I francesi avevano già annunciato che si trovava in condizioni smaglianti di forma. Ma Cassarà sembrava averlo in pugno, quando si è trovato prima avanti di cinque stoccate (12-7), poi in vantaggio per 14-12. Niente da fare, alla fine ha vinto il francese per 15-14. Commenta Magro: «Andrea Cassarà ha pagato gli errori che son propri della sua giovane età, ha peccato di inesperienza, ma rendetevi conto che in un solo anno ha raggiunto traguardi strepitosi».
Poi, nella finale per il bronzo, il gigante (m.1,92) bresciano si è preso una bella rivincita sul russo Renal Ganeev che lo aveva battuto in finale ai Mondiali Giovani 2003 di Trapani. Bel tipo questo ragazzino russo dai lineamenti asiatici: a soli 19 anni già adopera tutti i trucchetti del mestiere per prendere tempo e innervosire l´avversario. Ma con Cassarà stavolta non ce l’ha fatta, anche se non ha mollato mai: sotto per 2-5 Ganeev ha infilato un parziale di 8-2 andando in vantaggio per 10-7. Poi il carabiniere bresciano ha reagito da par suo, ha rimontato fino a portarsi sul 14-11 per concludere 15-12.
La finale tra Toti Sanzo e Brice Guyart è stata davvero avvincente, una rappresentazione di grande scherma anche se il francese ha rimediato anche un cartellino rosso che gli è costato una stoccata (8-7 per Sanzo). Il carabiniere pisano è andato 11-9, poi 12-11 ma Guyart ha sempre recuperato fino a chiudere vittoriosamente per 15-13.
Mentre il clan transalpino esultava, Sanzo scendeva dalla pedana senza far nulla per celare la sua rabbia nei confronti del presidente di giuria.
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