EGER – Si conclude con un bottino finale di sei medaglia l’avventura azzurra ai Campionati del Mondo di scherma paralimpica, svoltisi ad Eger, in Ungheria.
L’edizione 2015 ha visto per sette giorni le migliori lame paralimpiche del Mondo, confrontari sulle pedane magiare, in una girandola di emozioni intense: dall’amarezza per le sconfitte, alla gioia per i successi, ma anche una grande amicizia tra i vari atleti e le delegazioni.
Per ciò che concerne i colori azzurri, il bilancio è positivo sebbene non mancano le punte di rammarico. Il “bottino” infatti poteva essere più ampio, considerando le sconfitte subìte da alcuni atleti ai quarti di finali che, con un pizzico di fortuna in più, si sarebbero potute trasformare in medaglie.
L’Italia torna a casa con sei medaglie, tra cui spicca l’oro di Beatrice “Bebe” Vio conquistato nella prova di fioretto femminile, categoria B, le due medaglie d’argento vinte invece da William Russo nella spada maschile categoria C e dalla Nazionale azzurra di sciabola maschile, e le tre medaglie di bronzo conquistate invece da Marco Cima nel fioretto maschile, categoria B, da William Russo nel fioretto maschile categoria C, e dalla Nazionale azzurra di fioretto femminile.
Oltre le medaglie, sono giunti anche diversi attestati di plauso e congratulazioni. Tra questi vi è il messaggio che il Presidente del Comitato Paralimpico, Luca Pancalli, ha inteso inviare al Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso: “E’ un piacere festeggiare insieme questo trionfo mondiale – scrive Pancalli -. Torniamo dall’Ungheria con un bottino esaltante, medaglie di tutti i colori, conferme illustri e piacevolissime sorprese. Successi come questo, sono frutto di un lavoro di programmazione attento e mirato. La Federscherma, forte di uno staff tecnico e dirigenziale all’altezza, sta allevando e crescendo dei ragazzi pieni di talento e ambizioni. Sappiate mantenere alta l’asticella delle aspettative e delle prestazioni, e arriveranno ancora stoccate vincenti e grandi emozioni, sulle prossime, importantissime pedane brasiliane”.
Il bilancio positivo è attestato anche dalle parole dei tre responsabili tecnici. “Personalmente sono molto contento dell’esito di questi Mondiali – ammette il Responsabile tecnico del Fioretto azzurro paralimpico, Simone Vanni -. Al di là delle medaglie e delle delusioni, che fanno inevitabilmente “parte del gioco”, la positività del bilancio complessivo è data dalla voglia e dalla grinta mostrata e che adesso è palese in ciascuno dei ragazzi. Ciò rappresenta il viatico migliore in vista delle prossime quattro gare di Coppa del Mondo che saranno fondamentali per la qualificazione alle Paralimpiadi. Tornando da Eger – conclude Vanni – dovremo essere capaci di riflettere sugli errori, ripartire e soprattutto acquisire la piena consapevolezza di essere in grado di affrontare a testa alta qualunque avversario”.
“C’è molto da lavorare ma ci sono le potenzialità e le premesse per fare bene in futuro – dice invece il Responsabile tecnico della Spada azzurra paralimpica, Francesco Martinelli -. L’obiettivo principale di questo Mondiale era acquisire punti importanti per la qualificazione alle Paralimpiadi. Matteo Betti, sebbene non sia arrivato sul podio, è riuscito a mantenersi in piena corsa verso Rio. Un plauso speciale però voglio rivolgerlo a William Russo non solo per il risultato ottenuto, ma anche per la tenacia e la forza d’animo impiegato per raggiungerlo. Infine, ritengo positiva la prova della squadra per come i ragazzi si sono comportati in pedana. E’ tutta esperienza acquisita che sarà assai utile in futuro”.
Bilancio “agrodolce” invece per il Commissario tecnico della Nazionale di sciabola paralimpica, Fabio Giovannini. “Il dato negato – spiega Giovannini – è rappresentato dalle medaglie sfiorate nella prova individuale, mentre quello positivo è dato dall’aver constatato di essere tra i migliori al Mondo in tutte le competizioni. Certamente l’elemento “dolce” arriva dalla gara a squadre, dove l’argento vale davvero tanto. Abbiamo infatti avuto la conferma di poter contare su un terzo elemento, Edoardo Giordan, che seppur giovane è stato assai valido. Andrea Pellegrini ed Alessio Sarri hanno ancora una volta mostrato il loro valore. Peccato che la prova a squadre non sarà nel programma di Rio. Ad ogni modo, sono certo che tutti gli azzurri saranno messi nelle condizioni di allenarsi al meglio”.
Tutti e tre i responsabili tecnici sottolineano la gratitudine all’intero staff. “Il nostro ringraziamento – dicono all’unisono Fabio Giovannini, Simone Vanni e Francesco Martinelli – va allo staff medico rappresentato dalla dottoressa Federica Montanile ed alla fisioterapista Veronica Balzano, ma anche al tecnico delle armi, Giorgio Fiume, a Cristina Aggravi della segreteria federale, oltre che alle società d’allenamento dei ragazzi ed ai loro maestri. Non possiamo poi non ringraziare – proseguono ancora i tre responsabili tecnici – il Comune di Gemona che ha accolto la nostra fase di preparazione a questo Mondiale e la società GemonAtletica che ha messo a nostra disposizione la sua stuttura!“.
Il bilancio positivo della spedizione azzurra, si arricchisce anche dei numeri importanti che il Mondiale paralimpico ha generato sui social network della Federazione Italiana Scherma. Nei giorni della rassegna iridata di scherma paralimpica, infatti, sono state 1.150.000 le persone raggiunte su Facebook dai post della fan page federale, mentre in 112.648 sono stati raggiunti dai tweet lanciati dall’account Twitter federale @federscherma.
Interessante è poi verificare come il 68% del pubblico raggiunto, abbia un’età compresa tra i 18 ed i 44 anni, a testimonianza di un coinvolgimento trasversale dei contenuti relativi ai Campionati del Mondo di scherma paralimpica.