Vabbè, diciamolo subito, loro hanno la Muraglia, l’esercito di terracotta e sono un miliardo e mezzo. Troppi per noi, e anche per gli altri. Sciabola femminile e fioretto maschile a squadre hanno un solo padrone, la terra di mezzo, quella che tutti chiamano Cina e che ha pensato bene di stoppare le nostre due squadre. Seste le sciabolatrici, fermantesi ai piedi della muraglia nei quarti di finale. I fiorettisti sono arrivati dove speravamo, al testa a testa finale con i mandarini.
I nostri hanno lottato, ci hanno creduto, hanno meritato, ma quando si entra nella foresta dei pugnali volanti ci si trova nel bel mezzo di un grosso guaio a chinatown. La finale se n’è andata via così, in un crescendo che ci fa giocare con il cinema, ma che ci rende consapevoli che questo argento significa che gli azzurri sono e saranno i principali antagonisti di una squadra che ancora appare inarrivabile ma cui piano piano cominceremo a fare impaurire. E allora bravi Lambertini, Betti, Massa e Cima, i nostri guerrieri che – amici cinesi – non sono per niente di terracotta. (di Luca Magni)
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