LUTTO – E’ MORTO EDOARDO MANGIAROTTI. LA SCHERMA PERDE IL SUO “RE”

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LUTTO – E’ MORTO EDOARDO MANGIAROTTI. LA SCHERMA PERDE IL SUO “RE”

MILANO – La scherma italiana perde il suo “Re”. E’ morto Edoardo Mangiarotti.

L’atleta più vincente della storia della scherma e l’italiano più medagliato nella storia delle Olimpiadi, è spirato nella notte, nella sua casa di via Solferino a Milano.
Nato a Renate (Milano) il 7 aprile 1919, specialista di spada e fioretto impostato come mancino, allievo e figlio del Maestro Giuseppe Mangiarotti, è stato l’azzurro che ha vinto il maggior numero di medaglie olimpiche, partecipando come atleta ai Giochi del 1936 a Berlino (1 oro), del 1948 a Londra (2 argenti – 1 bronzo), del 1952 ad Helsinki (2 ori – 2 argenti), del 1956 a Melbourne (2 ori – 1 bronzo) e del 1960 a Roma (1 oro – 1 argento). In queste due ultime edizioni dei Giochi è stato anche Portabandiera della squadra italiana unico, insieme al marciatore Ugo Frigerio, ad ottenere questa duplice ed onorifica designazione. Dall’edizione del ’36 fino a quella di Pechino2008, passando per Tokio1964, Mexico City1968, Monaco1972, Montreal1976, Mosca1980, Los Angeles1984, Seoul1988, Barcellona1992, Atlanta1996, Sydney2000 e Atene2004, Mangiarotti ha vissuto tutte le edizioni, senza perderne una, come atleta, giornalista-inviato della Gazzetta dello Sport, Segretario Generale e rappresentante della Federazione Internazionale di Scherma, Capo delegazione delle scherma italiana e con accredito del Comitato Olimpico Internazionale.
E’ stato membro d’onore della Federazione Italiana Scherma e della Federazione Internazionale di scherma, oltre che Cavaliere di Gran Croce della Repubblica e Collare di bronzo dell’Ordine Olimpico.
La notizia ha trovato il mondo della scherma riunito a Bologna, dove sono in corso i Campionati Italiani Assoluti e Paralimpici. E’ stato il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso, a dare la notizia agli atleti, interrompendo gli assalti e invitando tutti ad osservare un minuto di raccoglimento.
La scherma italiana, da oggi, è orfana. Tutti noi perdiamo infatti un grande atleta, uno straordinario uomo di sport, ma anche un eccezionale punto di riferimento – ha detto un commosso Presidente, Giorgio Scarso. Con Edoardo Mangiarotti se ne va una pagina delle storia della scherma italiana e dello sport azzurro. Interpretando il suo pensiero, vi esorto – ha detto ancora Scarso rivolgendosi agli atleti – ad infondere in pedana la stessa passione e lo stesso entusiasmo che sono stati tratti distintivi del suo essere atleta, maestro, dirigente, ma soprattutto sportivo e uomo“.
Alla famiglia Mangiarotti è giunto il messaggio di cordoglio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Atleta straordinario – ha scritto il Capo dello Stato in un messaggio rivolto alla famiglia – che con le sue tredici medaglie
olimpioniche ha scritto pagine indimenticabili della storia dello sport italiano. I successi del maestro Mangiarotti, conquistati con rigoroso impegno e vissuti con eleganza e sobrietà, tratti caratteristici del suo limpido spirito sportivo, costituiscono ancora un esempio per tante generazioni di giovani atleti e per tutto il mondo dello sport
“.
Commosso anche il ricordo del Presidente del CONI, Giovanni Petrucci e del Segretario Generale, Raffaele Pagnozzi.”Da oggi la nostra medaglia d’oro è in Paradiso – ha detto Giovanni Petrucci-. E’ stato semplicemente l’uomo delle Olimpiadi: straordinario atleta, per le vittorie e i risultati conseguiti, punto di riferimento non solo per il mondo della scherma ma per tutto lo sport italiano. Non ha fatto mai mancare il suo supporto, ha sempre seguito e incitato i nostri azzurri ai Giochi. Avevo incontrato martedì la figlia a Milano e mi aveva detto che Edoardo non stava bene. Il suo ricordo ci accompagnerà anche a Londra: rimane un esempio indelebile, senza età“.
“Un grande dolore, acuito dalla certezza che non potrà essere con noi a Londra e mitigato solo parzialmente dall’ultimo incontro avvenuto a Milano durante il lancio Sky delle iniziative legate proprio all’ormai imminente appuntamento con i Giochi – è stato invece il messaggio del Segretario Generale del Comitato Olimpico Italiano, Raffaele Pagnozzi. Difficile trovare aggettivi per tributargli gli indiscussi meriti guadagnati in pedana e nel corso della sua gloriosa esistenza spesa in nome della passione per lo sport e per le Olimpiadi. Sono certo che avrebbe gioito nel vedere Valentina Vezzali portare la bandiera, come fece lui a Melbourne ’56 e a Roma ’60. Ci mancherà la sua presenza forte e carismatica, capace di trasmettere la giusta carica a tutta la squadra italiana”.
“Se ne va un emblema ed un modello
– è la dichiarazione di Valentina Vezzali, seconda ad Edoardo Mangiarotti per numero di medaglie complessive conquistate ad Olimpiadi e Mondiali –. Edoardo Mangiarotti è stato sempre presente ad ogni Olimpiade e ricordo sempre la passione con cui ci seguiva dalla tribuna ed i suoi abbracci finali. A Londra ci mancherà, ma sarà con noi nel ricordo. Sono sicuro che sarà con me anche nel giro di campo con la bandiera in mano“.
Ero molto legato a lui – dice il campione olimpico di spada maschile a Pechino2008, Matteo Tagliariol –. Ricordo che a Pechino fu uno dei primissimi a complimentarsi con me ed ad abbracciarmi. Mi disse che si divertiva a vedere la mia scherma. Per me – continua Tagliariol – era il “nonno della scherma”. Lo consideravo come uno di famiglia e mi sentivo molto legato a lui“.
Con mio nonno sono stati compagni di squadra alle Olimpiadi di Londra’48 – è il ricordo del campione olimpico di Atene2004 e campione del Mondo 2011, Aldo Montano. Voglio ricordarlo quindi come un amico di famiglia, ma soprattutto per il suo modo di seguire la scherma ogni giorno, anche se ormai ben diversa da quella della sua epoca, con passione, attenzione e con una lucidità tecnica che lo portava anche a rivolgerci qualche “tiratina d’orecchie” sempre con spirito costruttivo. Lo ricorderò sempre per quell’abbraccio caloroso dopo la vittoria ad Atene2004“.

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