Roma – Ieri, davanti al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri a Roma, si è radunata una piccola folla di campioni ed ex campioni dello sport, che, come migliaia di cittadini comuni, hanno voluto onorare la memoria dei 19 italiani che mercoledì mattina hanno perso la vita nell’attacco terroristico di Nassiriyah, in Iraq.
È stata una cerimonia semplice, senza retorica. Tutti, dal Presidente del CONI Gianni Petrucci al vice-presidente Diana Bianchedi, hanno voluto solo rendere omaggio al sacrificio dei nostri connazionali con poche, commosse parole. «Vogliamo bene ai nostri carabinieri – ha detto Petrucci -. Questo significa la nostra presenza qui». Gli ha fatto eco Diana Bianchedi: «Solo ora ci accorgiamo di questo orrore – ha affermato la campionessa olimpica -. Prima arrivavano solo notizie di attentati, ma ci sembravano quasi cose normali. Solo adesso ci accorgiamo che i nostri soldati sono lì in prima linea. Mandati non per fare numero, ma per rischiare la vita».
Tra gli atleti che, in forma non ufficiale, hanno partecipato all’omaggio, c’erano il campione mondiale di salto con l’asta, il finanziere Giuseppe Gibilisco, i calciatori Damiano Tommasi e Stefano Fiore, il pugile Vincenzo Cantatore (figlio di un carabiniere), i canottieri Gabriella Bascelli e Bruno Mascarenhas, il grande tuffatore Klaus Dibiasi.
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