SAN LAZZARO DI SAVENA – La scherma è per tutti. E l’integrazione non conosce età. Oltre gli slogan c’è la pedana, per unire e far cimentare giovanissimi spadisti in una disciplina soltanto, che non ha bisogno neppure del “distinguo” tra olimpica e paralimpica. È semplicemente la scherma. Integrata e capace d’aggregare coetanei che coltivano la stessa infinita passione, tirando in piedi o in carrozzina, questo diventa un dettaglio. Che non fa la differenza, perché ci si adegua e lo si supera. A San Lazzaro di Savena, in occasione della Prima Prova Regionale riservata alle categorie Under 14, quel percorso d’integrazione ch’è una delle mission più importanti dello sport delle tre armi, e che ha portato nell’ultimo anno anche ai ritiri congiunti delle Nazionali azzurre promossi dalla Federazione, ha vissuto un’altra tappa significativa. Emozionante.
Tobia Gollini, atleta classe 2012 del Club Scherma Koala di Reggio Emilia, ha provato l’entusiasmante esperienza della prima stoccata, in una gara sperimentale che l’ha visto cimentarsi con altri sei amici-avversari a loro volta proiettati in un nuovo modo di vivere l’assalto, tirando in carrozzina. All’attuazione di questo progetto, per trasformare un’affascinante idea in fatto, hanno cooperato tutte le società dell’Emilia Romagna, con il coordinamento del Comitato regionale. E così, sulla pedana della finale del palazzetto di San Lazzaro di Savena, Amedeo Zironi (Cus Bologna), Alessandro Brunetti (Lughese), Kevin Greco (Cervia), Pietro Molinari (PentaModena), Giulia Davigo (Virtus Bologna) e Zeno Pasquato (Bernardi Ferrara) si sono sfidati insieme a Tobia in una competizione integrata che ha arricchito di un momento nuovo e speciale il tradizionale weekend del debutto stagionale in regione per i ragazzi del Gran Premio Giovanissimi.
Prima del “Pronti? A voi”, sia per i “GPG” emiliano-romagnoli che per il pubblico presente c’è stata un’introduzione al regolamento paralimpico, per valorizzare ulteriormente il senso d’una iniziativa che ha riportato alla mente un altro esordio nella scherma in carrozzina, quello della super-campionessa azzurra Bebe Vio, icona autentica dell’integrazione in pedana e nello sport in genere. Un flashback di dodici anni fa, proprio a San Lazzaro di Savena con organizzazione della Zinella, in occasione della fase regionale della Coppa Italia 2010 che diventò “una figata” con la partecipazione d’una ragazzina piena di sogni che correvano più veloce delle difficoltà, di nome Bebe.
Tobia ha vissuto la sua gara con il coinvolgimento d’ogni “battesimo” importante. A fondo pedana ha avuto il sostegno di Veronica Martini, spadista paralimpica pronta a partire con la Nazionale azzurra per le prossime importanti competizioni internazionali, e match dopo match ha liberato tutta la sua voglia di vincere. “Era teso, fin dalla vigilia. Poi è stato bravissimo a trasformare l’emozione in determinazione, e ha tirato persino meglio di quando si allena in palestra. Ma soprattutto si è divertito, come del resto hanno fatto tutti gli altri ragazzi che hanno gareggiato con lui”, racconta il suo maestro Massimo Bertacchini, promotore di questa gara sperimentale.
L’idea nacque durante la Coppa del Mondo Paralimpica di Pisa, alla presenza del Presidente della FIS, Paolo Azzi, e attraverso il Consigliere federale Alberto Ancarani, con l’impegno del Presidente del Comitato regionale Emilia Romagna, Daniele Delfino, e grazie alla collaborazione delle società del territorio, si è concretizzata e ambisce a essere un punto di partenza per portare in pedana ancora altri giovanissimi appassionati di questo sport. Perché la scherma è per tutti. E l’integrazione non conosce età. Ma per davvero…
