“In Guardia” con Tommaso Marini. Il campione del mondo di fioretto si racconta ad Alessandro Alciato nel 2° Podcast realizzato per i canali della Federscherma | Il video

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“In Guardia” con Tommaso Marini. Il campione del mondo di fioretto si racconta ad Alessandro Alciato nel 2° Podcast realizzato per i canali della Federscherma | Il video

Volevo smettere nel 2022, e forse l’avrei fatto davvero se non avessi vinto quella che doveva essere la mia ultima gara di Coppa del Mondo. Poi ho deciso di cambiare approccio, e mi sono detto: lo sport non può diventare un nemico. Così ho cominciato a viverlo in modo più leggero, trovando la formula giusta. A 21 anni hai tante fragilità, tanti punti di domanda. Esser fragili è un diritto per noi ragazzi ma bisogna avere la prontezza di chiedere aiuto e reagire. Così ho riacceso il fuoco dentro di me. Mi sono dato del tempo, ho imparato a prendermi i miei spazi, a riflettere sulle cose che amo e che voglio fare, a crederci di più io per primo”. È un Tommaso Marini senza filtri quello che si racconta in pedana e fuori ad Alessandro Alciato nella seconda puntata – dopo la prima con protagonista Gigi Samele – del podcast “In Guardia” sui canali della Federscherma. Un campione del mondo di fioretto faccia a faccia con un campione del giornalismo sportivo italiano, oggi componente della Commissione Marketing e Comunicazione della FIS.

Un dialogo a tutto campo, dal sogno di Tommy bambino di fare lo psicologo, attraversando la “conoscenza” fatta con la scherma nel 2009, scoprendo un “ambiente divertente”, in cui è diventato un punto di riferimento. C’è tutto lo sport, ma più in generale la vita, secondo il punto di vista di Marini in questa puntata – con riprese e regia di Corrado Terranova – realizzata durante gli Europei di Genova: per esempio quando Alciato gli chiede se davvero “la vita dei giovani può esser metafora d’un eterno 14 pari, in cui i ragazzi sono chiamati a tante scelte importanti, a volte decisive”, e Tommaso risponde che “sì, un po’ lo è… ma quelli dei giovani possono esser definiti degli sbagli bianchi, a cui si può rimediare”.

Ventitré minuti, tutti da ascoltare e seguire, in cui il fiorettista azzurro delle Fiamme Oro lancia un messaggio prezioso: “Ai ragazzi dico di fare sport, non per vincere medaglie ma per imparare a vivere dentro un contesto, a fare movimento fisico, a intraprendere relazioni sane. Lo sport è una medicina sociale e ringrazio tutti i gruppi sportivi che lo incoraggiano”.

QUI la puntata completa del podcast.

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