BUSTO ARSIZIO – “La via della spada. E del fioretto”. E’ questo il titolo di un ampio servizio dedicato oggi dall’inserto domenicale “La lettura” del “Corriere della Sera”, al Museo della Scherma “Agorà” di Busto Arsizio.
E’ Armando Torno a firmare un lungo articolo che rappresenta una visita “culturale” alla struttura ricavata in un’ala della sala scherma Pro Patria et Libertate di Busto Arsizio e curata dal maestro Giancarlo Toran.
“..Agorà della Scherma – si legge nell’ampio articolo pubblicato oggi sull’inserto del CorSera –, il museo che ha come nucleo principale la Donazione Longhi. E’ ricco di pezzi: fioretti, sciabole e spade sportive, da duello e di uso militare; accessori per l’addestramento dello schermitore, come maschere, piastroni e guanti, nonché una vasta iconografia ed una biblioteca. Originali, rari, un patrimonio che si può visitare il mercoledi ed il sabato gratuitamente, previa prenotazione”.
L’articolo prosegue poi con un excursus tra citazioni di opere letterarie con riferimento all’arte della scherma, sino ai trattati di scherma.
Più imperniato alla storia sportiva della disciplina è invece il box affidato alla penna del giornalista Flavio Vanetti intitolato “Sfide impossibili: Nadi o Mangiarotti, chi è il più forte di tutti?”. Vanetti racconta alcuni episodi (noti e non) della straordinaria vita di Nedo Nadi e del “duello mancato” con Edoardo Mangiarotti “…che era stato nominato schermidore eccelso, riconoscimento mai dato a Nadi. Mangiarotti – racconta Vanetti – se la cavò con un’astuzia: “scrissi ad Aldo che ero schermidore, non pistolero”, ci raccontò. Ma se fosse ancora tra di noi e gli confessassimo, nonostante la sua immensità, che voteremmo per Nedo Nadi, Edo ci manderebbe i padrini?”.
Una bella vetrina per la scherma grazie ad una struttura cultura la cui visita non può mancare tra le esperienze di un appassionato e di uno schermidore.