ROMA – Una giornata nel ricordo del “Re di Spade”. FederScherma e CONI hanno voluto celebrare il centenario della nascita di Edoardo Mangiarotti, con due cerimonie speciali, volte a celebrare un campione infinito.
Si è tenuta infatti presso la storica Casa delle Armi al Foro Italico di Roma la cerimonia d’intitolazione della palazzina a Edoardo Mangiarotti, l’indimenticato fuoriclasse olimpico.
Edoardo Mangiarotti è l’atleta più medagliato della storia azzurra a cinque cerchi grazie ai 6 ori, 5 argenti e 2 bronzi conquistati nelle 5 edizioni cui ha preso parte. E’ stato anche per 2 volte portabandiera, alfiere nel 1956 e a Roma 1960, l’unica edizione olimpica estiva ospitata in Italia.
All’evento hanno partecipato il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, il Segretario Generale, Carlo Mornati, il Presidente della Federscherma, Giorgio Scarso, la figlia di Edoardo, Carola Mangiarotti, il Vice Presidente Vicario del CONI e Presidente della FederGolf, Franco Chimenti, il membro CIO, Franco Carraro, il Presidente dell’ex CONI Servizi, oggi Sport e Salute, Roberto Fabbricini, l’Amministratore Delegato, Alberto Miglietta, la coordinatrice della candidatura Milano Cortina 2026 e olimpionica della scherma, Diana Bianchedi, gli altri camponi Michele Maffei, Salvatore Sanzo (anche Presidente del CONI Toscana), Mauro Checcoli, Giampiero Pastore e Stefano Pantano, oltre a numerosi Presidenti federali, dirigenti e uomini di sport.
La figlia dell’indimenticato campione ha svelato l’immagine del papà, grazie al simbolico aiuto di una spada, prima dell’intervento del Presidente CONI, Giovanni Malagò, che ha sottolineato con orgoglio i contenuti dell’iniziativa. “E’ una giornata importante alla presenza della famiglia della scherma e dello sport italiano, di ieri e di oggi. È stata una mia idea quella di intitolare questa palazzina a Edoardo Mangiarotti, così come fatto con Ondina Valla, all’ex Ostello, e con Vittorio Pozzo, nell’Auditorium del Palazzo delle Federazioni. Non sono atleti simboli di scherma, atletica e calcio ma dell’intero movimento. Queste palazzine, anche nell’immaginario generale, sono state sempre citate con denominazioni che non potevano essere accostate allo sport, come ex ostello ed ex aula bunker, oggi siamo particolarmente felici di questa cerimonia, soprattutto perché cade nell’anno del Centenario della nascita del grande Mangiarotti, l’atleta italiano più vincente a livello olimpico”.
“Voglio esprimere gratitudine al Presidente Malagò – ha detto Carola Mangiarotti – per questa splendida iniziativa che mi emoziona. Papà ne sarebbe stato orgoglioso. Grazie al CONI e alla famiglia della scherma“.
In mattinata, il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso, assieme al VicePresidente vicario dell’Assemblea Capitolina, Enrico Stefàno, ed a Carola Mangiarotti, avevano deposto una corona di fiori sulle lapidi, poste nel giardino antistante l’ingresso della Lupa al Campidoglio di Roma, celebranti i titoli olimpici conquistati dalle squadre di spada maschile e di fioretto maschile ai Giochi Olimpici di Berlino1936.
Le due lapidi furono sistemate in concomitanza con la messa a dimora di due due querce, consegnate proprio a Berlino ai medagliati azzurri, che, purtroppo, sono state oramai abbattute.
“Per la scherma italiana non è solo motivo di orgoglio ma è un dovere morale ricordare i grandi campioni che hanno permesso oggi di essere la Federazione più medagliata dello sport azzurro – ha detto il vertice federale, Giorgio Scarso -. Quella di oggi è una giornata speciale che dedichiamo ad Edoardo Mangiarotti, ma con lui vogliamo ricordare i suoi compagni di Nazionale e tutti i campioni di un’epoca che appare lontana ma che in realtà è la radice di un albero che oggi continua a portare frutti come dimostrato dai successi ai Campionati del Mondo Cadetti e Giovani appena conclusisi a Torun. L’impegno nel ricordo continua con una serie di iniziative volte a festeggiare i 110 anni di storia della Federazione italiana Scherma”.
FONTE: Ufficio Comunicazione CONI
FOTO: MEZZELANI GMT SPORT