PARIGI – L’Olimpiade dell’Italia della scherma si è chiusa con l’argento nel fioretto maschile a squadre. Un secondo posto, quello conquistato da Guillaume Bianchi, Filippo Macchi, Tommaso Marini e Alessio Foconi, che ha riportato la squadra azzurra sul podio olimpico a 12 anni dall’ultima volta, l’oro di Londra 2012. Il quartetto, al termine della premiazione, ha parlato della gara raccontando la gioia per la medaglia appena conquistata.
Le parole degli azzurri del fioretto
A parlare per primo è stato Guillaume Bianchi: “Un argento olimpico che brilla. La medaglia a squadre mancava da 12 anni e siamo molto contenti. Non è un oro perso ma un argento guadagnato. Dobbiamo essere contenti del nostro lavoro e di quello che ci siamo portati a casa. Siamo sempre stati nel match, i giapponesi sono scappati solo alla fine. Sono stati più bravi di noi e non c’è niente da dire”.
Felice anche Tommaso Marini: “Questa serata mi ha riconciliato con l’Olimpiade. All’individuale sono arrivato con l’ansia che non sono abituato a gestire. Sono molto contento però della giornata di oggi e di come ho tirato. Torno a casa felice con una medaglia olimpica. Grazie al nostro CT Stefano Cerioni è tornata una medaglia a squadre dopo 12 anni. Ci ha guidato con straordinario entusiasmo e con la sua grinta da numero uno. Un ringraziamento a lui e al suo lavoro per questa grande squadra”.
Torna in Italia con due medaglie d’argento Filippo Macchi, che hanno due sapori diversi: “Non butto via nessuna delle due medaglie anche se questa ha un sapore totalmente diverso. La prima non l’ho apprezzata da subito e sapete perché. Questa invece è di noi quattro e di Daniele Garozzo che tutti sapete perché non è qui. Abbiamo fatto un grande lavoro con il CT Stefano Cerioni. Sì, volendo fare un paragone calcistico lui è l’Ancelotti della scherma. Ho avuto un problema al braccio e da diversi giorni ho dolore. Non ho ancora fatto gli esami e non so cosa ho ma i miei compagni mi hanno sempre supportato”.
Al posto di Filippo Macchi in finale contro il Giappone è entrato Alessio Foconi: “A caldo sembra una medaglia dal sapore strano perché avrei voluto fare molto di più al momento del mio ingresso. Ma ringrazio i miei compagni per oggi e per tutto il percorso. Una grande squadra”.














