ROMA – Il professore Emmanuele Francesco Maria Emanuele neo Membro d’onore della FIE, ha ricevuto oggi l’applauso e gli onori del Consiglio federale. A pochi giorni dal Congresso FIE svoltosi a Dubai e che ha approvato la richiesta italiana di nomina del Professore Emanuele a Membro d’onore della Federazione Internazionale, il Presidente federale ha voluto consegnare nel corso della seduta di fine anno del Consiglio, il riconoscimento ufficiale per conto dell’organismo mondiale.
“Quando nell’ambito del Comitato Esecutivo FIE ho dovuto motivare la richiesta di nomina a membro d’onore – ha spiegato il Presidente federale, Giorgio Scarso – non ho avuto difficoltà a testimoniare quanto fatto dal Professore Emmanuele Emanuele a supporto non solo della scherma italiana ma dell’intero sviluppo del movimento internazionale. Sia il Comitato esecutivo che poi il Congresso ha quindi approvato all’unanimità la proposta, tributando un onore non solo alla personalità del professore Emanuele ma a tutta la scherma italiana. Dopo averlo insignito dell’Elsa d’Oro ed aver scelto di inserirlo tra i membri d’onore della Federazione, è l’Italia schermistica – ha concluso il vertice federale – ad inorgoglirsi ed a vantare l’inserimento nella ristretta cerchia dei membri d’onore FIE di una personalità italiana cosi autorevole”.
Emozionato ed entusiasta, il neo Membro d’Onore FIE ha voluto ringraziare il Consiglio federale ed il Presidente Giorgio Scarso in particolare, per un riconoscimento che “mi fa sentire ancora di più componente della grande famiglia della scherma mondiale. Lo sport e la scherma – ha raccontato il Presidente della Fondazione Roma – è parte integrante della mia vita. Sono salito in pedana per la prima volta a quattro anni, perché mio padre era uno degli atleti più forti di Sicilia di quel periodo. In quegli anni l’Accademia Scherma Palermo che era guidata dal maestro Triolo, poteva vantare una squadra eccezionale: su tutti Wladimiro Calarese che ho sempre avuto avanti a me per qualità tecnica. Questo probabilmente – ha scherzato Emmanuele Emanuele – mi ha “salvato la vita” perché mi ha orientato sulla finanza anziché sulla carriera schermistica. Ho avuto modo però di essere convocato in Nazionale dove ho conosciuto alcuni miei amici carissimi, tra cui Piero Chicca che senza dubbio è stato il mio amico più caro di quel periodo. A Roma poi incontrai Renzo Nostini che, dopo averlo affrontato in pedana, divenne mio amico e mi ha indirizzato anche nell’attività dirigenziale a supporto della scherma, essendone poi successore sia a vertice del Club Scherma Roma e poi della Polisportiva Lazio.
Alla scherma – ha proseguito ancora il neo membro d’onore FIE – attribuisco quello che sono oggi. Essa mi ha educato, mi ha formato e mi ha insegnato una cosa importante che mi ripeteva spesso il mio maestro: “nella scherma più che il fisico conta la capacità di capire chi hai di fronte”. Alla luce di questo io affronto la vita come un assalto, che cerco di non perdere”.
Poi, il professore Emmanuele Emanuele, ha parlato della sua attività da Presidente della Fondazione Roma e Fondazione Terzo Pilastro. “Nell’attività filantropica e come Presidente della Fondazione più importante d’Italia – ha detto – ho scelto che la scherma fosse lo sport da aiutare maggiormente. Siamo tra i principali partner del Comitato Italiano Paralimpico ed a loro chiediamo di prestare attenzione e risorse soprattutto allo sviluppo della scherma paralimpica. Sono stato e sarò al fianco di questa Federazione, non solo perché a mio avviso è la più importante e prestigiosa dell’intero panorama sportivo italiano, ma anche perché può vantare un Presidente, quale Giorgio Scarso, che lo annovero tra i pochi in questo mondo che mantiene la parola data. La scherma è nel mio cuore – ha concluso il Presidente della Fondazione Roma – e fa parte del mio Dna. Auguro ogni bene a questa Federazione ed io sono con voi!”