Roma, 22 aprile – S’infiamma sempre di più la protesta contro la Federazione Internazionale di scherma. Il Presidente della CEE (Confederation Europeenne d’Escrime) Kamuti e i presidenti delle Federazioni Europee di scherma Pascu (Romania), Rapp (Germania), Rioja Perez (Spagna), Abric (Francia), Katsiadakis (Grecia), Gemesi (Ungheria), Di Blasi (Italia), Lisewski (Polonia), Bytchkov (Russia) – dopo la riunione tenuta a Budapest – hanno scritto in data 19 aprile 2002 una circostanziata lettera aperta al Presidente del CIO, Jacques Rogge nella quale, in quattro cartelle, si chiede formalmente l’annullamento della decisione presa ad Antalya dalla FIE (Federazione Internazionale di Scherma) per la quale sono state escluse, mediante sorteggio, dalle Olimpiadi di Atene 2004 le gare a squadre di fioretto femminile e di sciabola maschile.
Ecco le argomentazioni della Federazione Europea e delle nove Federazioni Nazionali:
1) mancato rispetto degli schermidori di alto livello esclusi per sorteggio, dopo una preparazione di anni e anni.
2) Decisione assunta contro il disposto della Carta Olimpica che proibisce l’esclusione di prove senza che ciò sia stato deciso dall’Esecutivo del CIO
3) Il cambiamento di programma provoca una serie di gravi problemi finanziari per le Federazioni
4) Si rischia che le prove olimpiche così concepite non rispecchino i reali valori della scherma mondiale
5) Prima di Antalya le Federazioni Nazionali di scherma non hanno ricevuto alcun documento riguardante le nuove proposte della FIE
6) Il sorteggio è stato effettuato senza alcuno studio comparati sulla partecipazione delle differenti discipline. Per esempio la sciabola maschile è presente alle Olimpiadi fin dal 1986.
7) Molte Nazioni hanno votato a favore sperando di poter iscrivere ai Giochi almeno un atleta, anche se questi non è presente tra i primi 150 del ranking mondiale.
Per tutti questi motivi Italia, Francia, Russia, Germania, Ungheria, Polonia, Romania, Spagna e Grecia chiedono al CIO l’annullamento della votazione di Antalya perché contraria alla Carta Olimpica e soprattutto allo Spirito Olimpico. Si invoca dunque il mantenimento ad Atene del programma di scherma di Sydney 2000, chiedendo anche aiuto al CIO per non escludere la sciabola femminile. I nove Paesi propongono in merito una partecipazione della sciabola femminile ad Atene 2004 con la garanzia di mantenere inalterato il numero totale di atleti (200) e il numero dei giorni delle gare di scherma.
Intanto per la prossima settimana è annunciata una “spedizione” di schermidori europei a Losanna presso la sede del CIO. Per l’Italia dovrebbero andare la fiorettista Valentina Vezzali e gli sciabolatori Giampiero Pastore e Gigi Tarantino
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