L’Havana (Cuba), 11 ottobre (ore 20.00 locali – ore 02.00 del 12 ottobre in Italia) – Il Mondiale cubano si chiude con una notte trionfale per la scherma italiana. Per due volte risuonano al Coliseum le note dell’inno di Mameli grazie alle strepitose vittorie a squadre della sciabola femminile e del fioretto maschile. Lo squadrone della scherma azzurra torna in Italia con tre medaglie d’oro, una d’argento e quattro di bronzo. Un bottino eccezionale che ci fa primeggiare anche nel medagliere davanti al gigante russo che ha quattro bronzi in meno rispetto a noi.
Il primo festival della serata viene messo in scena da Ilaria Bianco, Alessandra Lucchino e Gioia Marzocca con l’appoggio di Rosanna Pagano e la sapiente regia del Ct Christian Bauer. La finale si mantiene in equilibrio per i primi sette assalti. Addirittura, dopo il confronto tra la Lucchino e la Huang le asiatiche si trovano avanti di una stoccata. Le cinesi rispondono botta su botta, sperando soprattutto in Xue Tan, medaglia d’oro a Lisbona 2002 e argento qui a Cuba sempre nell’individuale.
Ma negli ultimi due assalti, Ilaria Bianco con un perentorio 6-2 e Gioia Marzocca con un altrettanto autoritario 5-2 chiudono il conto e regalano all’Italia l’oro nella sciabola femminile a squadre a quattro anni di distanza da quello di Seoul (1999). In quell’occasione la portacolori era stata Ilaria Bianco, ma c’era anche Anna Ferraro che qui a L’Havana ha disputato solo la prova individuale. Le altre due azzurre “dorate” di Seoul erano state la Tognolli e la Colaiacomo.
Il merito della vittoria e’ di tutte, ma certamente questa sera la sciabola azzurra ha ritrovato una Ilaria Bianco in grande spolvero, con 17 stoccate inflitte a fronte di 11 subite: “Quando ho visto che la gara continuava a restare in equilibrio e le compagne mi sembravano un po’ in affanno, sono salita in pedana con una grande determinazione e ho ottenuto il risultato che speravo. Per me si tratta di un grande bis, molto sofferto e atteso per quattro anni. Con questo risultato ho cancellato la delusione provata nella gara individuale. Sono stati giorni duri per me, ma mi sono ripresa bene. Penso che tutti lo abbiano visto“.
TRIONFA ANCHE IL FIORETTO AZZURRO – La seconda parte del festival va in scena con Andrea Magro (nella foto) in cabina di regia e con grandi attori in pedana: Simone Vanni, Salvatore Sanzo, Andrea Cassarà e con Marco Ramacci pronto per ogni evenienza. Il fioretto italiano torna sul gradino più alto del podio nove anni dopo la vittoria a squadre di Atene, ottenuta appunto nel 1994.
La seconda finalissima della serata con la Cina diventa, sulla pedana, meno ardua di quanto si pensasse alla vigilia, ma è stata ugualmente una snervante sfida di grande tensione. Gli azzurri – uno piu’ bravo dell’altro – macinano i malcapitati cinesi, incrementando via via il punteggio (20-10 dopo quattro assalti, 30-18 dopo il sesto assalto, 40-26 al penultimo). 45-31 il risultato finale di un incontro il cui risultato non è sembrato mai in discussione.
Andrea Magro, al suo secondo oro qui a Cuba, alla fine è commosso e quasi afono. Lo sviluppo della finale è stato così univoco dal dispensarlo dalle consuete agitazioni in panchina: “Il risultato premia il lavoro di un gruppo meraviglioso. Questi quattro ragazzi, figli di grandi maestri, oggi hanno realizzato un capolavoro. In questo momento di gioia collettiva mi preme ringraziare anche il prezioso contributo dello psicologo Mauro Gatti“.
Simone Vanni – dopo la finale dell’individuale in cui ha conquistato un argento che gli è rimasto stretto – ha realizzato una performance di grande rilievo con un 15 a 7 nelle stoccate date e subite: “Siamo stati tutti bravissimi. Soprattutto nella semifinale con la Germania. Pur trovandomi di fronte a Joppich, non ho pensato alla gara persa nell’individuale. Mi sono messo a tirare botta su botta con la massima tranquillità“.
Anche Salvatore Sanzo ha tirato benissimo e si è levato la soddisfazione di vincere l’oro dopo la per lui deludente gara individuale: “Il mio curriculum sportivo si arricchisce con questo secondo oro dopo il titolo vinto a Nimes. Oggi era veramente difficile, ma quando tiriamo bene non ce n’è per nessuno. A questo punto, come succede in tutti gli sport ai Campioni Mondiali, vorremmo essere anche noi ricevuti da qualche autorità al nostro ritorno“.
La spedizione della scherma ritorna in patria per depositare l’ennesimo prezioso bottino nella cassaforte del Coni. La strada giusta per Atene 2004 è tracciata.
SCIABOLA FEMMINILE A SQUADRE
Finale primo posto: ITALIA b. Cina 45-39 (Bianco-Xue Tan 5-4; Marzocca-Huang 10-9 (5-5); Lucchino-Bao 13-15 (3-6); Bianco-Huang 19-20 (6-5); Lucchino-Xue Tan 25-22 (6-2); Marzocca-Bao 29-30 (4-8); Lucchino-Huang 34-35 (5-5); Bianco-Bao 40-37 (6-2); Marzocca-Xue Tan 45-39 (5-2).
Finale terzo posto: Azerbaigian b. Romania 45-29.
FIORETTO MASCHILE A SQUADRE
Finale primo posto: ITALIA b. Cina 45-31 – Sanzo-Chong Ye 5-2; Vanni-Wang 10-4 (5-1); Cassara’-Wu 15-10 (5-6); Vanni-Ye 20-10 (5-0); Sanzo-Wu 25-16 (5-6); Cassara’-Wang 30-18 (5-2); Vanni-Wu 35-24 (5-6); Cassara’-Zhou 40-26 (5-3); Sanzo-Wang 45-31 (5-5).
Finale terzo posto: Germania b. Polonia 45-19.
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