L’Havana (Cuba), (ore 24.00 locali – ore 06.00 italiane) – Quando l’Italia stava ancora dormendo, Valentina Vezzali conquistava il terzo titolo iridato della sua splendida carriera. Un titolo fortemente voluto, dopo le delusioni dei Mondiali dello scorso anno. A dimostrare l’importanza che l’impresa di oggi riveste per la jesina, la sua immensa gioia al termine della finale contro Sylwia Gruchala veniva celebrata con un pianto liberatorio in diretta tv. Le prime parole di Valentina sono dedicate a una persona che non c’è più: “Innanzitutto dedico questo successo a Vincenzo, una persona che è venuta a mancare il 1° gennaio scorso. Glielo avevo promesso l’ultima volta che l’ho potuto vedere. È una vittoria importante perché dopo il quinto posto di Lisbona vedevo tutto nero. Ho reagito allenandomi come una pazza. E i risultati sono arrivati. Per quanto riguarda il torneo di oggi, sono stata concentrata fin dall’inizio e ho tirato bene assalto dopo assalto. L’altro giorno in albergo sono stata due ore a parlare con il mio maestro Giulio Tomassini, che mi ha fatto capire che sono capace di tutto e che non devo avere paura di nulla e di nessuno. E così ho fatto oggi. Dopo tante gare in cui, durante questa stagione, mi sono fatta rimontare, nella finale contro la Gruchala non mi sono spaventata quando mi ha ripreso. Semplicemente, ho tirato senza pensare a nulla“.
Che cosa è cambiato rispetto a Lisbona?
“Innanzitutto il fatto che da lì sono tornata a casa a mani vuote, mentre oggi ho vinto l’oro. Ma non intenzione di fermarmi adesso. La prossima stagione sarà importantissima, perché ci si gioca la qualificazione olimpica. Per questo, nonostante la vittoria, le mie vacanze dureranno pochissimo. Mio marito capirà“.
Ad Andrea Magro, commissario d’arma del fioretto, brillano gli occhi di soddisfazione: “Credo che Valentina abbia disputato una delle migliori performance della sua carriera. Ero molto fiducioso in un esito positivo del torneo di fioretto femminile perché la preparazione che abbiamo fatto è stata eccellente. Prima dei Mondiali non era proprio il caso di mettere il carro avanti ai buoi, anhe per scaramanzia, ma ora posso dire che questo successo di Valentina è anche frutto di una preparazione mirata. Mi dispiace invece per Giovanna Trillini che certamente meritava molto di più per la serietà con cui ha lavorato avendo come obiettivo questo Mondiale“.
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