Dico subito che l’organizzazione di questa doppia trasferta non ha lasciato spazio ad imprevisti. Rientriamo felici e arricchiti per l’ottimo lavoro svolto per New York e per L’Havana. La struttura federale del fioretto è riuscita ad esprimersi al massimo delle proprie potenzialità con i maestri Giulio Tomassini, Massimo Omeri ed Enrico Di Ciolo, con il medico federale dottor Antonio Fiore, con il fisioterapista Stefano Vandini. Ciò conferma il fatto che quasi sempre i risultati non sono frutto del caso ma derivano anche da un’ottima organizzazione
Il fiore all’occhiello di questa trasferta americana è stata la vittoria nel Campionato Mondiale femminile a squadre dove il Dream Team del fioretto italiano ha chiuso gloriosamente, con il trionfo di New York 2004, il libro del quadriennio olimpico aperto nel 2001 con la medaglia d’oro conquistata aii Campionati Mondiali di Nimes.
Il successo ripaga le atlete, i maestri e tutto lo staff che duramente hanno lavorato per rientrare in possesso di questo titolo iridato che ci era sfuggito nel 2002 e nel 2003, cioè proprio nel periodo successivo alla notizia dell’esclusione olimpica, con il peso e con tutti i comprensibili riflessi di natura psicologica.
Rendo onore alla incredibile performance della grande Valentina Vezzali – per la quale non ci sono più aggettivi adeguati – e alla bravura di Giovanna Trillini che avevo lasciato fuori dalla gara a squadre durante la stagione per dare il giusto spazio alle nuove leve ma che ho reinserito al momento giusto perché credo che un Campionato del Mondo sia un risultato da acquisire nel palmares e perché la stagione di Giovanna meritava la chance di vederla protagonista anche di questo Mondiale. Ne sono conferma le lacrime che Giovanna Trillini ha versato sul podio, che mi arricchiscono come Commissario d’Arma e come uomo, che mi ripagano anche di qualche brusio poco rispettoso.
Onore anche a Margherita Granbassi che ha ottenuto il suo primo oro nel mondiale a squadre da protagonista e che corona con questo risultato una stagione superlativa in cui è stata sette volte finalista in Coppa del Mondo ed ora componente della spedizione italiana per il sogno olimpico.
Complimenti vivissimi ad Elisa Di Francisca soprattutto perché ha deciso di essere onesta con sé stessa decidendo di allenarsi come può e come deve fare un professionista, giusto in tempo per non gettare via una carriera che le potrà regalare grandi soddisfazioni. Ho ammirato il suo modo di vivere il ruolo di numero 4, con grande partecipazione e attenzione fino ad avere i crampi allo stomaco, e rendo merito alla sua stagione che l’ha vista tre volte finalista in Coppa del Mondo.
La gioia per questa vittoria mondiale – in cui il Dream Team non ha avuto rivali fra tutte le Nazioni più forti, tutte schierate con le squadre A – ci fa un po’ dimenticare il rammarico per l’esclusione del torneo olimpico.
Complimenti a Valentina Vezzali e a Giovanna Trillini rispettivamente prima e seconda nell’edizione 2004 della Coppa del Mondo e un sincero in bocca al lupo a Andrea Cassarà e a Salvatore Sanzo che si contenderanno in Venezuela il successo finale nella Coppa del Mondo di specialità che comunque tornerà in Italia dopo 15 anni,
ANDREA MAGRO
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