GIOCHI OLIMPICI RIO2016 – LA SCHERMA AZZURRA TORNA IN ITALIA CON UN CARICO DI QUATTRO MEDAGLIE

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GIOCHI OLIMPICI RIO2016 – LA SCHERMA AZZURRA TORNA IN ITALIA CON UN CARICO DI QUATTRO MEDAGLIE

rio2016 pedanaRIO2016 – E’ il 4 il numero che identifica i Giochi Olimpici Rio2016 per la scherma azzurra.

4 come il numero delle medaglie conquistate.
Il medagliere complessivo della scherma italiana sale così a quota 125, con 49 d’oro, 43 d’argento e 33 di bronzo. 
Nel confronto matematico con le sette medaglie conquistate ad Atene2004, Pechino2008 e Londra2012, l’edizione 2016 appare deficitaria. Ma un’analisi attenta può mostrare come la scherma italiana risulti aver rispettato il suo trend olimpico, dato che in Brasile non si potevano “difendere” ben tre medaglie conquistate a Londra: l’oro di fioretto femminile a squadre, il bronzo della squadra di sciabola maschile ed il bronzo individuale nel fioretto femminile conquistato da Valentina Vezzali, terza delle fiorettiste azzurre in gara a Londra (contro le due in gara in Brasile).

Il medagliere 2016 parla di una medaglia d’oro e tre d’argento. Ognuna ha alle spalle una storia, un rimpianto, un percorso.
L’oro di Daniele Garozzo è l’alloro più splendente. A 24 anni, il fiorettista di Acireale ma trasferitosi a Frascati, sale sul gradino più alto del podio olimpico, grazie ad una gara che compendia anni di sacrifici ed un percorso di crescita graduale ma importante.
L’argento di Elisa Di Francisca è invece la conferma del talento dell’azzurra che, solo per una stoccata, non riesce a bissare il titolo olimpico di Londra2012. La jesina entusiasma nel suo percorso di gara che giunge dopo una stagione travagliata. Il podio conquistato la consacra tra le grandi interpreti del fioretto femminile mondiale.
La medaglia di argento conquistata nel giorno d’esordio da Rossella Fiamingo nella spada femminile ha battezzato l’intera spedizione azzurra a Rio2016. Inevitabile un pizzico di rammarico per la rimonta subìta in finale quando il punteggio vedeva l’atleta di San Giovanni La Punta condurre per 11-7. L’azzurra, dopo due titoli mondiali consecutivi, trova sulle pedane brasiliane l’unico acuto di stagione che però giunge nel momento più importante. Difficile adesso non annoverarla tra le protagoniste indiscusse della spada internazionale.
Il terzo argento della scherma italiana arriva invece nell’ultima giornata di gara, grazie alla Nazionale di spada maschile. E’ una medaglia che premia un percorso di gruppo. Una squadra che appena quattordici mesi fa veniva data per “spacciata” nella corsa verso la qualificazione olimpica, sale d’imperio sul podio grazie alla capacità dei singoli di fare squadra e di ritrovarsi “gruppo”. Dal quarto posto ai Mondiali di Mosca, sino ai podii ed alle vittorie in Coppa del Mondo, la squadra di spada maschile ha saputo guadagnarsi il pass olimpico e poi fare la “voce grossa” sulle pedane brasiliane, giungendo sul secondo gradino del podio, fermati dall’avversario di sempre: la Francia.

E’ innegabile che il bottino poteva finanche essere più largo.
Basti pensare infatti che sono stati due i “quarti” posti conquistati dall’Italia, rispettivamente nel fioretto maschile a squadre e nella gara per Nazionali di sciabola femminile.
Il primo è quello che “brucia”. La squadra campione del Mondo in carica e campione olimpica, aveva nelle sue corde le possibilità di salire sul podio. La sconfitta con la Francia prima e poi con gli Stati Uniti è un boccone difficile da digerire.
Quarto posto dal “sapore” diverso invece per le sciabolatrici italiane. Non si può certo festeggiare l’aver “sfiorato” la medaglia, ma la compattezza di squadra, l’agonismo, l’impegno e la grande passione infusa dalle azzurre nel corso della giornata di gara, sono da apprezzare e da applaudire.

4 è anche il numero dei rimpianti azzurri.
Già detto di Rossella Fiamingo, non va giù l’amaro in bocca per la gara individuale di Giorgio Avola nel fioretto maschile. La sconfitta maturata ai quarti di finale contro lo statunitense Alexander Massialas “brucia” alla luce del risultato finale. Il fiorettista azzurro era infatti riuscito a portarsi in vantaggio sino al 14-8, prima di subire l’incredibile rimonta da parte dello statunitense, uscendo così di scena quando le porte delle semifinali sembravano essere già aperte.
Il rimpianto è anche quello di non aver visto Arianna Errigo esprimere il proprio straordinario talento nella gara di fioretto femminile. L’azzurra, come da lei stesso dichiarato, non è riuscita a scrollarsi di dosso l’intensità delle emozioni che si provano su una pedana olimpica, rimanendone schiacciata. Un carico di esperienza che, Arianna Errigo, metterà a frutto nel suo percorso quadriennale che la porterà a Tokyo2020.
Infine, nella sciabola maschile, oltre alla sconfitta di Aldo Montano che ha lasciato un seguito di polemiche circa la condotta arbitrale, rimane l’amaro in bocca per la prestazione di Diego Occhiuzzi, fermatosi al primo turno della gara contro l’atleta portacolori del Vietnam.

Rio2016 per la scherma olimpica va in archivio.

L’attenzione è adesso puntata sui Giochi Paralimpici che vedranno ancora la scherma impegnata, dal 12 al 16 settembre a Rio de Janeiro.

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