ROMA – “Vedere entrambe le squadre salire sul gradino più alto del podio nella stessa giornata, oltre che un trionfo è stata anche l’attestazione massima del valore del gruppo”. Così il Commissario tecnico della Nazionale italiana di fioretto, Andrea Cipressa, descrive la “sua” immagine simbolo del 2015: le due squadre di fioretto maschile e femminile insieme a festeggiare sul podio di Mosca i rispettivi titoli iridati conquistati nella giornata di chiusura dei Campionati del Mondo in terra russa.
“Quel giorno a Mosca il fioretto azzurro ha ribadito il suo ruolo nello scenario mondiale – dice il CT Cipressa -. Dopo due prove individuali in cui avevamo conquistato una medaglia di bronzo e tanto amaro in bocca, ciascuno ha tirato fuori il proprio talento, dimostrando pienamente il valore complessivo del gruppo. Su quel podio non c’erano infatti solo gli otto atleti protagonisti di giornata, ma l’intero fioretto italiano, dai tanti atleti su cui posso contare nel gruppo della Nazionale, ai loro maestri, ai preparatori tecnici, alle società, allo staff medico a supporto”.
L’alto valore del fioretto italiano crea anche attese sempre elevate. “Questa – ammette Cipressa – è la nostra spada di Damocle. Devi sempre mantenere le attese e probabilmente al Mondiale ha pesato nelle gare individuali. Basti pensare al cammino del fioretto femminile in stagione. Il non essere riusciti a mantenere le attese nella gara individuale del Mondiale, sebbene il bronzo di Arianna Errigo non sia da sottovalutare, ci è servito ad acquisire quella consapevolezza che si è forti, ma non le uniche in assoluto. Credo che Mosca sia stata una tappa importante anche per questo”.
Ma il bilancio di un anno che va in archivio, non può limitarsi alla gara più importante “anche perché – continua ancora il Commissario tecnico azzurro – si andrebbe a sottacere un anno importante che, sia al maschile che al femminile, ha visto anche volti giovani e nuovi affacciarsi prepontemente e salire sui podii, a testimonianza che questo gruppo è proiettato, ovviamente verso Rio2016, ma anche già verso Tokyo2020. Abbiamo inserito nelle squadre atleti diversi che fanno ben sperare per il futuro, ma soprattutto si è allargato l’organico delle possibilità di scelte. Ritengo questo il successo più importante giunto quest’anno”.
L’ottimismo verso il futuro della specialità è dettato anche dai risultati giunti nel settore Cadetti e Giovani. “Abbiamo vinto il titolo mondiale sia al maschile che al femminile e non è un dato da poco! – sottolinea Andrea Cipressa -. L’intera stagione scorsa e l’inizio di quella nuova ha regalato tante soddisfazioni, con persone diverse ad alternarsi sul podio. Anche questo rappresenta il valore complessivo di un gruppo che non punta solo su alcuni singoli, ma su un insieme di atleti che insieme crescono e vincono. Merito di ciò va ascritto al lavoro quotidiano dei maestri personali e delle rispettive società di riferimento. Sono loro che creano sempre nuovi ricambi, garantendo un settore giovanile florido e quindi un futuro roseo”.
L’ultimo brindisi del CT Andrea Cipressa per il 2015 che si conclude è rivolto al suo staff. “A fine anno solitamente si rivolgono gli auguri per quello successivo. Io oltre a ciò, vorrei guardare indietro e dire “grazie” a quanti, con il lavoro quotidiano e nel corso dei ritiri, hanno permesso all’ItalFioretto di festeggiare tanto in questo 2015. Mi riferisco, oltre che agli atleti ovviamente, a tutti i componenti dello staff tecnico della Nazionale, ai preparatori atletici, ai medici ed ai fisioterapisti. Senza dimenticare alcuno, “grazie” a tutti e…buon 2016!”.
