MOSCA2015 – La delegazione azzurra è tornata in Italia, mandando ufficialmente in archivio l’edizione 2015 dei Campionati del Mondo svoltisi a Mosca.
L’Italia torna a casa con un carico di cinque medaglie, quattro d’oro ed una di bronzo, per un totale di quindici atleti che hanno ripreso il volo con una medaglia al collo.
Nello specifico, a tonare da Mosca potendosi fregiare del titolo di campioni del Mondo sono stati Rossella Fiamingo, che ha bissato il successo dello scorso anno a Kazan, i quattro azzurri di sciabola maschile: Aldo Montano, Diego Occhiuzzi, Enrico Berrè e Luca Curatoli, capaci di riportare l’Italia sul gradino più alto del podio mondiale dopo 20 anni, il quartetto di fioretto maschile composto da Andrea Cassarà, Andrea Baldini, Giorgio Avola e Daniele Garozzo, che si sono ripresi il titolo mondiale dopo aver abdicato solo lo scorso anno nell’edizione 2014, ed il “Dream team” di fioretto femminile formato da Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Martina Batini e Valentina Vezzali.
L’unica atleta a tornare con due medaglie al collo è stata Arianna Errigo che, all’oro a squadre, abbina anche il bronzo conquistato nella prova inviduale.
“Più che alle medaglie, tornando da questo Mondiale – dice il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso – guardiamo alla prestazione offerta ed a come, ancora una volta, la scherma azzurra abbia rappresentato al meglio l’Italia. Inoltre, in un Mondiale di qualificazione olimpica, ciò che conta più di ogni altra cosa sono i punti acquisiti nella corsa al pass per Rio2016. Bisogna leggere ogni risultato con “occhi strabici”. Ad esempio il quarto posto della Nazionale di spada maschile, sul piano delle medaglie lascia l’amaro in bocca, proiettandosi però a Rio2016 è un ottimo risultato che ci rimettere in corsa per la qualificazione, sempre più difficile in ogni arma, per via di una concorrenza straniera sempre più larga in termini di numeri e sempre più qualificata sul piano tecnico”.
Il bilancio finale del vertice federale è positivo anche perché il Mondiale di Mosca ha evidenziato la bontà di alcune scelte politiche, tra tutte: l’investimento sui giovani. “Qualcuno ha storto il naso – racconta Scarso – quando a leggere le convocazioni per un Mondiale pre-Olimpico, ha letto nomi di atleti giovani ed esordienti. Ebbene, due di questi Daniele Garozzo e Luca Curatoli tornano in Italia da Campioni del Mondo, essendo peraltro stati soggetti attivi e determinanti, nella conquista del titolo. Qualcun altro, come Andrea Santarelli, invece, torna in Italia con l’amarezza di aver sfiorato il podio sia nell’individuale che nella gara a squadre, ma soprattutto con una maggiore consapevolezza del proprio valore su scala mondiale. Sono giovani talenti che si inseriscono in una struttura d’alto livello e che, a breve, perderà alcuni dei suoi pezzi pregiati. Ma loro che verranno non faranno rimpiangere nessuno!”.
Bilancio più che positivo anche quello stilato dal Capodelegazione azzurro, Paolo Azzi. “La nostra Nazionale merita complessivamente un bell’otto piu’. Abbiamo conquistato cinque medaglie e chiudiamo alle spalle della sola Russia, il che vuol dire che ce la giochiamo sempre. C’e’ anche da essere soddisfatti in chiave di qualificazione olimpica: abbiamo raggiunto – prosegue Paolo Azzi – quasi tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati alla vigilia, consolidando posizioni e riportando in corsa la squadra di spada maschile. Siamo andati un po’ meno bene con quella femminile, ma la flessione avuta della Fiamingo, dopo la vittoria nell’oro individuale, e’ stata comprensibile. Le ragazze hanno tutti i mezzi per qualificarsi nelle prossime gare di Coppa del Mondo”.
Il Capodelegazione conclude poi con i ringraziamenti. “Gli atleti in pedana ci hanno regalato emozioni ma – dice il Vicepresidente federale – a vincere è tutto il nostro movimento e tutto il gruppo presente qui a Mosca: dai Commissari tecnici, ai maestri, allo staff medico, ai tecnici delle armi ed a tutte quelle figure di supporto. Un gioco di squadra che ha portato frutti che sono sotto gli occhi di tutto il Mondo”.