Ultimo giorno in RAI per Calcagno, voce della scherma per 33 anni. Grazie di tutto, Federico!

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Ultimo giorno in RAI per Calcagno, voce della scherma per 33 anni. Grazie di tutto, Federico!

ROMA – Il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Luigi Mazzone, il Consiglio federale e tutti gli amici della scherma rivolgono un saluto speciale e un sentitissimo ringraziamento a Federico Calcagno nel suo ultimo giorno di lavoro in RAI.

Quarant’anni al servizio della tv di Stato, 33 dei quali insieme a noi “in pedana”. Sì, perché Federico è stato il narratore, la voce della scherma, dal 1992 fino e all’ultimo Mondiale di Tbilisi 2025, un mese fa. Fu Rino Icardi ad affidargli il commento della disciplina che più gioie di tutte le altre ha regalato all’Italia alle Olimpiadi, segnando l’inizio di un’era. Da allora Calcagno ha seguito tutte le più importanti manifestazioni schermistiche internazionali (ma anche nazionali e con non meno entusiasmo), vivendo stagioni indimenticabili sempre nel “campo gara”, a stretto contatto con gli atleti ma anche con la discrezione e il rispetto che sono tratti distintivi dell’uomo oltre che del professionista.

Telecronista dei grandissimi successi degli schermidori azzurri, testimone di imprese mitiche così come di momenti complessi che pure in questa lunga storia non sono mancati, Federico ha raccontato tutto con la professionalità, l’umanità e il rigore di un giornalista “vecchia scuola”, orgogliosamente appartenente a quella generazione di narratori che sono stati maestri. Per capirci: dopo aver commentato tantissimo calcio, Calcagno non ha mai detto – né soprattutto lasciato capire – qual è la sua squadra del cuore. E lo stesso può dirsi per il suo campione di scherma “preferito”, che pure ci sarà stato…
È uno dei più significativi esempi del professionista e dell’uomo Federico, che ha dato voce ai più grandi delle pedane – e anche dello sport italiano – degli ultimi trent’anni senza mai assumere il ruolo di protagonista, restando sempre un passo indietro, affiancato nel commento dalla competenza tecnica di Stefano Pantano.

Da poliedrico cronista, sommando edizioni estive e invernali, ha raccontato ben 14 Giochi tra Olimpici e Paralimpici. La venue della scherma è ovviamente sempre stata la sua casa, vissuta con cura, attenzione e puntualità, caratteristiche che rendono identico il Calcagno della prima e dell’ultima volta, lungo un percorso che l’ha visto contribuire in maniera rilevante anche alla crescita del settore paralimpico e della scherma per non vedenti, da autentica voce del servizio pubblico RAI.

In nome di quel legame, così vero e profondo, che ha attraversato epoche e generazioni, tra le presidenze di Renzo Nostini, Antonio Di Blasi, Giorgio Scarso e Paolo Azzi, fino a quella di Luigi Mazzone oggi, la FIS – dopo i Giochi di Parigi 2024 – lo ha insignito con il “Premio Adolfo Cotronei”, l’onorificenza federale dedicata ai giornalisti.

Anche senza cuffie e microfono, lo aspettiamo ancora in pedana, e cioè a casa sua. Prestissimo.
Intanto, grazie di tutto, Federico.

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