Campioni d’Italia “ancora senza patente”, i record, i big e tante emozioni: tutti i numeri delle sei gare individuali degli Assoluti di Piacenza 2025

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Campioni d’Italia “ancora senza patente”, i record, i big e tante emozioni: tutti i numeri delle sei gare individuali degli Assoluti di Piacenza 2025

Campioni d’Italia “ancora senza patente” perché hanno 16 e 17 anni, big che non deludono, record, saluti emozionanti. Tantissimi i numeri e le storie di questa settimana di Campionati Italiani Assoluti 2025, raccolti da Luca Magni che ha commentato in streaming le gare tricolori. Con sei schede, una per ciascuna gara individuale, abbiamo provato a sintetizzare le curiosità più importanti di questa edizione speciale, in cui Leo Reale ha scritto la storia, come scudettato più giovane di sempre, ma anche un altro giovanissimo, Ettore Leporati, ha fatto qualcosa di incredibile nella spada. E poi la prima volta della fiorettista Martina Sinigalia e della sciabolatrice Rebecca Gargano. Non aveva mai vinto gli Assoluti – e invece una medaglia olimpica sì – neppure Guillaume Bianchi che ha primeggiato nel fioretto maschile, mentre ha calato il tris tricolore Giulia Rizzi.
Ecco il riassunto, gara per gara.

Sciabola maschile

Il vincitore. Leonardo Reale, fresco campione italiano cadetti, alla soglia dei 17 anni è il più giovane campione italiano assoluto della storia.

La gara. Al via in 53. Nel corso dei sedicesimi, quando Giovanni Repetti infila la stoccata della vittoria contro Enrico Berrè, parte un lungo applauso da parte di tutto il parterre per salutare il ritiro del campione azzurro, al suo ultimo assoluto. Cade anzitempo Pietro Torre, mentre i quarti vedono al via tre dei quattro azzurri argento ai mondiali under 20 che battono i rispettivi avversari ed approdano in semifinale. Vince il suo quarto anche Luca Curatoli, che però, ad assalto finito, si imbatte in un cartellino nero. Lasciapassare quindi per Edoardo Reale, raggiunto in finale dal fratello Leonardo per la più romantica ed emozionanti delle finali.

La finale. Leonardo Reale – Edoardo Reale 15-14. Se le danno di santa ragione, esultano, fanno il “pugnetto”, si caricano. Leonardo prova a scappare (7-4), ma Edoardo ribalta e va al riposo in vantaggio (7-8), torna avanti Leonardo (prima 13-10 e poi 14-12) ma il destino di questo match non poteva che regalare il 14 pari. E anche l’ultima botta è di quelle da ricordare con uno scambio di parate e risposte da applausi.

L’assalto da ricordare. Difficile trovarne uno diverso dalla finale, da questa finale.

Il campione uscente. Luca Curatoli espulso dopo aver vinto il suo quarto di finale

Campioni assoluti in gara. Curatoli, Nuccio, Samele, Berrè.

Il più anziano in gara. Luigi Samele 37 anni, 10 mesi e 11 giorni

Il più giovane in gara. Riccardo Aquili 15 anni, 7 mesi e 13 giorni

I reduci da Parigi. Luigi Samele 5°, Michele Gallo 6°, Pietro Torre 19°, Luca Curatoli espulso

La società non militare più rappresentata. Fides Livorno (6)

Atlete tesserate per società militari. 24 su 53

La curiosità. La Federazione, in occasione della finale delle gare a squadre, ha salutato ben tre sciabolatori al loro passo conclusivo: Enrico Berrè, omaggiato anche durante la gara individuale, Riccardo Nuccio e Giovanni Repetti. Emozionante l’abbraccio da parte dei tiratori in procinto di disputare la finale.

Sciabola femminile

La vincitrice. Rebecca Gargano, al suo primo successo tricolore. Napoletana, compirà 29 anni a luglio. Laurea triennale in economia aziendale e magistrale in marketing.

La gara. Al via in 39, la gara scorre via senza particolari sorprese a parte la rapida uscita di scena di Chiara Mormile. Via via, però, le favorite della viglia se ne vanno una dopo l’altra. Alla fine, arrivano in semifinale ben tre atlete dell’Aeronautica con Alessia Di Carlo in grande spolvero che supera nettamente in semifinale Michela Battiston.

La finale. Gargano-Di Carlo 15-14. Match che viaggia sul filo dell’equilibrio fino al 9 pari (alla pausa 8-7 Gargano), poi Di Carlo ha una fiammata che la porta sul 13-10. Immediato il recupero di Gargano (13-13) ma Alessia infila con un attacco di punta la stoccata del 14-13. Sull’azione successiva tenta una parata e risposta che non entra per un niente e consente a Gargano di raggiungere il 14 pari. Alla fine, l’attacco vincente è di Rebecca Gargano.

L’assalto da ricordare. Su questo aiutatemi

La campionessa uscente. Michela Battiston ha chiuso al 3° posto

Campionesse assolute in gara. Battiston, Gregorio, Ciaraglia, Mormile, Criscio.

La più anziana in gara. Rossella Gregorio 34 anni, 9 mesi e 6 giorni

La più giovane in gara. Greta Vinci 15 anni, 1 mese e 10 giorni

Le reduci da Parigi. Battiston 3a, Criscio 7a, Mormile 17a, Vecchi assente

La società non militare più rappresentata. Petrarca scherma (4)

Atlete tesserate per società militari. 21 su 37

La curiosità. Il podio è quasi interamente presidiato da atlete dell’Aeronautica, che prendono oro, argento e bronzo. Eppure, nella gara a squadre, le aviere rimangono fuori dalla finale.

Fioretto maschile

Il vincitore. Guillame Bianchi, conquista il suo primo alloro tricolore dopo averlo sfiorato nel 2021 (fu argento a Cassino, battuto in finale da Garozzo).

La gara. Sono in 68 al via, orfani di Filippo Macchi che deve smaltire un infortunio in vista dei prossimi europei. Primi scontri di un certo peso già nei sedicesimi con Luperi che elimina Filippi e Nista che prevale alla priorità contro Martini. Scherma Mogliano sugli scudi agli ottavi, dove piazza un cadetto (Gianese) e un giovane primo anno (Mbaye, che si arrampica fino ai quarti). Un Nista in grande spolvero guadagna la semifinale ai danni di Foconi per poi arrendersi a Marini al termine di un match tirato a ritmi indiavolati. Sull’altra semifinale si dirà sotto.

La finale. Bianchi-Marini 15-5, Peccato, perchè la finale dura solo pochi minuti. Un Marini infortunato e provatissimo dai ritmi della semifinale, alzati anche per riuscire a chiuderla prima possibile, resiste fino al 4-6. Poi, dopo l’intervento medico e con un adduttore poco incline a dargli retta, molla di schianto.

L’assalto da ricordare. La semifinale fra Bianchi e Rosatelli. Damiano parte sparato e tocca in ogni modo, con un Bianchi che in più di un’occasione esterna il suo scoramento. Poi, sull’11-3 per Rosatelli, Bianchi comincia a far girare il motore. Si arriva al 12-9, con l’impressione però che prima la stoccata del 13-9  e poi quella del 14-11 di Rosatelli, alla vigilia della prima pausa del match, diano due belle spallate alle velleità di rimonta dell’avversario. Invece Bianchi non sbaglia più niente e piazza il 4-0 che vale l’accesso in finale.

Il campione uscente. Alessio Foconi, eliminato da Nista negli ottavi.

Campioni assoluti in gara. Foconi, Rosatelli, Ingargiola, Luperi.

Il più anziano in gara. Alessio Foconi 35 anni, 6 mesi e 16 giorni

Il più giovane in gara. Luca Guidi 15 anni e 7 mesi

I reduci da Parigi. Guillame Bianchi campione, Tommaso Marini 2°, Alessio Foconi 6°, Filippo Macchi assente.

La società non militare più rappresentata. Frascati Scherma (7)

Atleti tesserati per società militari. 20 su 68

La curiosità. È l’ultima gara di Francesco Ingargiola, che lascia l’agonismo ai Campionati Italiani che aveva vinto due volte. Ma anche di Matteo Panazzolo che, uscito dall’Esercito, saluta con una splendida “finale a otto” con la Comini Padova. Adesso farà l’arbitro, ma anche il primo tifoso del “fratellino” Marco, già medagliato al Mondiale Under 20 in Cina.

Fioretto femminile

La vincitrice. Martina Sinigalia, al suo primo successo tricolore. Porta a Venezia il titolo a 30 anni compiuti.

La gara. 52 le partecipanti, assente Martina Favaretto a riposo precauzionale. Torneo che si infiamma già a sedicesimi con molte sfide ad alto livello. Cadono la testa di serie n. 1 Elisabetta Bianchin per mano della giovane Gabola, l’argento parigino Francesca Palumbo che dà strada a Carlotta Ferrari e la campionessa di Courmayeur Camilla Mancini, superata da Serena Rossini. Batini e Volpi si fermano ai quarti e sulla pedana rialzata salgono tre carabinere (Cristino, Errigo e Sinigalia) es Elena Tangherlini, portacolori dell’Esercito.

La finale. Sinigalia – Errigo 15-12. Dopo un inizio equilibrato, le contendenti si scambiano un break di 4-0. Prima Errigo ribalta da 6-7 al 10-7, poi Sinigalia si riporta sul +1 (11-10). Quando il match sembrava indirizzato verso un arrivo in volata, la veneziana dà la spallata decisiva portandosi sul 14-11 e poi chiudendo a 12.

L’assalto da ricordare. Bertini-Cipressa, sfida epica nei 32. Arrivano al 14 pari scambiandosi botta su botta con il successo finale alla priorità della giovane pisana.

La campionessa uscente. Francesca Palumbo, sconfitta nei sedicesimi da Serena Rossini.

Campionesse assolute in gara. Palumbo, Mancini, Volpi, Batini, Errigo.

La più anziana in gara. Marta Cammilletti 41 anni, 1 mese e 29 giorni

La più giovane in gara. Sofia Mancini 15 anni, 8 mesi e 23 giorni

Le reduci da Parigi. Errigo 2a, Volpi 5a, Palumbo 22a, Favaretto assente.

La società non militare più rappresentata. Fides Livorno (5)

Atlete tesserate per società militari. 27 su 52

La curiosità. Succede la stessa cosa accaduta nella sciabola femminile. Oro, argento e bronzo finiscono al collo di rappresentanti dei Carabinieri, ma la squadra non va oltre il terzo posto.

Nell’anno degli adii (tre gli sciabolatori che hanno annunciato il ritiro), il fioretto femminile ha salutato Beatrice Monaco, atleta sempre capace di ben figurare alla rassegna tricolore.

Spada maschile

Il vincitore. Ettore Leporati, nemmeno maggiorenne. Frequenta il liceo scientifico e, si dice, viva di “pane e scherma”…

La gara. 102 iscritti, gara più numerosa come da copione. E come da copione, le sorprese cominciano a piovere fino dai primi turni, nei quali cadono i vari Fabrizio Cuomo, Piatti, Gaetani. Fra gli azzurri convocati agli europei, Valerio Cuomo si ferma ai sedicesimi, gli altri quattro occupano ognuno un quarto di finale, eppure a raggiungere le semifinali sarà solamente Davide Di Veroli. Buzzacchino cede a Tradardi, Leporati rimonta e batte Galassi, mentre Nicoli ingaggia un duello rusticano con Santarelli, arriva a un passo dalla vittoria, viene rimontato, va sotto 14-13, recupera e poi piazza la stoccata della vittoria. Epica la semifinale fra Tradardi e Di Veroli, con il torinese che compie una prodigiosa rimonta fino a infilare il punto dell’11-10 a pochi secondi dal termine. Di Veroli pareggia a 2” e poi piazza il punto della vittoria alla priorità.

La finale. Leporati-Di Veroli 15-10. Si parte a ritmi bassi, con Di Veroli che si porta subito sul +2 (4-2 e 6-4) dando quasi l’impressione di prepararsi per l’accelerata decisiva. Poi, all’improvviso, Leporati tira fuori due perle e pareggia. Il match diventa equilibrato e il 9-9 della pausa rende l’idea di come, nella seconda frazione, il pubblico potrebbe vedere qualcosa di diverso che non una conferma del pronostico. E “Lepo”, quando sale sul 12-10, lo conferma in pieno. Di Veroli comincia a pressare ma, una dopo l’altra, arrivano le tre stoccate che regalano al giovanissimo un titolo tanto sorprendente quanto meritato.

L’assalto da ricordare. Il quarto di finale Buzzacchino-Tradardi. Il siciliano comanda con grande tranquillità (11-3), poi Tradardi comincia a rosicchiare punto su punto. Eppure, Buzzacchino, colto nel vivo, riesce a dare il colpo di coda che lo porta sul 14-11. Ma Tradardi non molla: dodici, tredici, quattordici. E l’ultima botta enfatizza la drammaticità del match. Prima tocca, ed esulta, Buzzacchino, ma la moviola dice di no perchè la punta era finita a terra. Poi arriva la stoccata di Tradardi, annullata pure quella. Alla fine è il torinese a toccare.

Il campione uscente. Enrico Piatti, eliminato da Tradardi negli ottavi.

Campioni assoluti in gara. Piatti, Cuomo V.

Il più anziano in gara. Federico Bollati, 47 anni, 4 mesi e 10 giorni

Il più giovane in gara. Lorenzo Ippoliti 16 anni e 1 mese e 7 giorni

I reduci da Parigi. Davide Di Veroli 2°, Andrea Santarelli 5°, Gabriele Cimini (in pedana nel giorno del suo compleanno) 19°, Federico Vismara cessata attività.

La società non militare più rappresentata. Scherma Bresso (7)

Atleti tesserati per società militari. 17 su 102

La curiosità. Pietro Nicoli sale sul podio dopo essersi piazzato all’86° posto dopo i gironi, e il vincitore Leporati era n. 66. E meno male che non c’erano eliminati… In semifinale, tre atleti su quattro erano appartenenti a società civili (Marchesa Torino, Pro Vercelli, Castelfranco) quando, in tutte le altre cinque gare, su venti semifinalisti solo Cosimo Bertini (sciabola) non faceva parte di un corpo militare.

Spada femminile

La vincitrice. Giulia Rizzi è l’unica vincitrice del 2024 ad aver confermato il titolo, portandosi a casa, fra l’altro, il suo terzo alloro tricolore.

La gara. 94 partenti. Nei primi turni cade, come al solito, qualche “testa” eccellente e poi, dai sedicesimi, si comincia a vedere qualche incrocio interessante. Sara Kowalczyk ha ragione di Alice Clerici, Gaia Caforio supera Vittoria Siletti, Vera Perini mette fuori Lucrezia Paulis e lo scontro fra le ultime due campionesse italiane under 20, Orso e Cristofoletto, va alla prima.

Le sorprese, fra le prime sedici, sono Miriana Morciano, che va anche oltre perchè batte Sara Kowalczik, e Yuliia Mukoid che si arrende a Gaia Caforio. Due gli assalti risolti alla priorità, con Sica che batte Perini e Bozza che, in rimonta, esclude Marzani.

Semifinali caratterizzate da lunghe fasi di studio e risolte solo negli ultimi minuti.

La finale. Rizzi-Bozza 13-10. E’ una partita a scacchi. La prima frazione si chiude 1-0 per Giulia Rizzi e la seconda sul 3-3. Si arriva all’ultimo minuto sul 6-5 per la Rizzi, che piazza il break decisivo portandosi sull’8-5. A 19” dal termine Alessandra Bozza torna a -2 (9-7) , ma la rincorsa finale non ha esito.

L’assalto da ricordare. Il quarto di finale Morciano-Kowalczyk, forse la sorpresa più grossa di tutta la gara. Dopo essere andata al riposo sul 7-5, Sara subisce il 7-6 e poi arrivano 4 doppi consecutivi (11-10) ed il sorpasso di Miriana, che pareggia e si porta sul 12-11. Sara pareggia e poi arriva il doppio del 14 pari. Le ragazze vanno al riposo per poi giocarsi tutto all’inizio della terza frazione. Passano 10” e Morciano decide di partire. Non tocca, Kowalczyk non trova la rimessa e la brindisina è lesta a piazzare la punta per la stoccata decisiva.

La campionessa uscente. Giulia Rizzi, che fa il bis.

Campionesse assolute in gara. Rizzi, Isola, Fiamingo, Marzani

Il più anziano in gara. Sofia Drag, 44 anni, 7 mesi e 13 giorni

Il più giovane in gara. Clara De Donno 15 anni e 1 mese e 19 giorni (un mese e 11 giorni più “anziana” della compagna di sala Flavia Verri).

I reduci da Parigi. Vince Giulia Rizzi, bronzo per Alberta Santuccio, fuori dalle migliori 8 Rossella Fiamingo mentre non ha partecipato alla gara Mara Navarria.

La società non militare più rappresentata. Scherma Bresso (7)

Atleti tesserati per società militari. 17 su 102

La curiosità. Gara che, una volta tanto, va contro corrente, perchè arrivano in semifinale le prime 4 teste di serie dopo i giorni. Nel campionato degli “adii”, arriva il saluto speciale a Mara Navarria, che comunque chiuderà di fatto la carriera nella gara a squadre del giorno successivo.

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