KAZAN2014 – Nove giorni di gare, ventiquattro azzurri in pedana, otto medaglie conquistate. E’ questo il bilancio, declinato in numeri, della spedizione azzurra ai Campionati del Mondo Kazan2014.
Si ritorna in Italia con in valigia non solo la soddisfazione d’aver primeggiato nel medagliere conclusivo della rassegna, ma anche con un carico di emozioni e di ricordi legate ad ognuna delle giornate di gara della competizione iridata che ha visto l’Italia migliorare di due unità il bottino di medaglie dell’edizione 2013 a Budapest.
In terra d’Ungheria, infatti, l’Italia conquistò tre medaglie d’oro ed altrettante di bronzo.
Anche a Kazan sono giunte tre medaglie d’oro, grazie ad Arianna Errigo nel fioretto femminile, Rossella Fiamingo nella spada femminile ed al “Dream Team” di fioretto donne.
Una poi la medaglia d’argento conquistata da Martina Batini nella prova di fioretto ed infine sono state quattro le medaglie di bronzo, portate in Italia dal quartetto azzurro di fioretto maschile, da Enrico Garozzo nella gara di spada, da Valentina Vezzali a completare il podio del fioretto femminile e dalla squadra di spada femminile.
“Il bilancio può dirsi positivo – commenta il Capodelegazione e Vicepresidente federale vicario, Paolo Azzi -. Possiamo essere soddisfatti non solo considerando le medaglie conquistate, ma anche per il livello qualitativo complessivo espresso dai nostri atleti. Basti pensare a quante medaglie abbiamo “sfiorato” e che, quindi, in un’analisi limitata al medagliere non verrebbero considerate: è il caso della prestazione nella prova individuale di sciabola maschile di Aldo Montano, fermatosi solo al cospetto del russo Kovalev poi campione del Mondo, ma anche il quarto posto nella prova di sciabola femminile o la sconfitta ai quarti nel derby azzurro di Elisa Di Francisca nella prova individuale. Ogni gara, ogni specialità ed ogni prestazione meriterebbe un’analisi a se stante, ma ritengo che complessivamente il risultato finale della spedizione sia più che soddisfacente”.
Sono diversi momenti che rimarranno tra i ricordi. Tra questi la “tripletta” azzurra siglata nella prova individuale di fioretto femminile, con Arianna Errigo, Martina Batini e Valentina Vezzali, ed Elisa Di Francisca ai piedi del podio. Un quartetto poi confermatosi sul tetto del Mondo anche nella prova a squadre. “Ancora una volta il fioretto femminile ci ha fatto gioire ed entusiasmare – commenta il Capodelegazione –. Le ragazze sono state fantastiche sia nella gara individuale dove ciascuna è stata sconfitta solo da una compagna di squadra, che poi nella prova per Nazionali, dove sono riuscite, ancora una volta, a compattarsi e dunque a superare ogni avversaria”.
Discorso a parte merita il fioretto maschile. “La prova individuale, dove il migliore è stato Giorgio Avola, non può di certo dirsi soddisfacente. Conosciamo – spiega Azzi – il valore dei ragazzi e sappiamo che questa stagione opaca sarà da stimolo per affrontare al meglio la qualificazione olimpica. Questa medaglia conquistata sono certo sarà molto utile. Lo hanno capito per primi i ragazzi che, dopo la sconfitta in semifinale con la Cina, hanno avuto una grande reazione”.
Tra le protagoniste di questo Campionato del Mondo vi è senza dubbio la spada azzurra. “L’oro di Rossella Fiamingo, il bronzo di Enrico Garozzo e quello del quartetto azzurro di spada femminile sono state tra le soddisfazioni più intense dell’avventura a Kazan – dice ancora il Capodelegazione –. Sono figlie di un ambiente che ha trovato serenità, coesione ed ha espresso, così come a Strasburgo, le potenzialità dei singoli atleti e delle squadre che non erano mai state messe in discussione. Ovviamente c’è da lavorare per limare alcuni dettagli e per preparare le squadre ad affrontare la fase di qualificazione olimpica che vedrà la spada avere il programma completo a Rio2016″.
Infine la sciabola. “E’ indubbio che i risultati di un Mondiale contano – spiega Paolo Azzi – ma non è certo una gara, per quanto importante, a poter macchiare una intera stagione. Potevamo centrare una o più medaglie, ne abbiamo sfiorate due con Aldo Montano, espressosi ai “suoi” livelli, e con la squadra femminile. Sono certo che il Commissario tecnico, lo staff ed ogni singolo atleta riuscirà a ricavare da questo Mondiale avaro di gioie, gli spunti giusti per attuare gli eventuali correttivi e tornare a regalare soddisfazioni”.
Infine, un bilancio complessivo. “E’ stato un Mondiale a tinte rose. Le donne ci hanno portato sul tetto del Mondo e non possiamo che applaudire tutto il movimento “rosa” della scherma italiana. Infine, non per dovere ma in piena sincerità, è doveroso ringraziare non solo gli atleti, i Commissari tecnici ed i maestri, ma tutti coloro hanno fatto parte della delegazione. Dai preparatori atletici, al medico, ai fisioterapisti, ai tecnici delle armi ed al personale della Segreteria: tutti hanno lavorato con impegno ed entusiasmo e il successo della spedizione in terra russa è anche merito loro.. Siamo una squadra e, ancora una volta, lo abbiamo dimostrato”.